Contro un grande avversario, contro la fatica dei primi giorni, ma con un’idea precisa: «Voglio una squadra corta, voglio vedere in campo un atteggiamento efficace sia nella fase difensiva che in quella offensiva». Eusebio Di Francesco ha già in testa la sua Roma, aspettando i rinforzi di mercato che gli consentiranno di provare compiutamente il calcio che predilige. Ammette che «sarebbe stato meglio affrontare il Psg più avanti, perché loro hanno cambiato poco e noi tanto, ma dobbiamo essere bravi a farci trovare pronti» e conferma la necessità di utilizzare anche i giocatori che hanno appena cominciato la preparazione. «Sono abbastanza tranquillo perché a tutti avevo chiesto di lavorare a casa durante le vacanze – spiega l’allenatore – per almeno cinque giorni. E in effetti ho notato che quelli arrivati più tardi si sono presentati in buone condizioni. Non stanno benissimo, ma bene. E qualcuno di loro dovrà giocare, visti i problemi numerici di organico che attualmente abbiamo. Li ruoterò in corso d’opera».
PAZIENZA – A proposito dell’imminente sbarco del pupillo Defrel, Di Francesco spiega: «Il trasferimento non è ancora definito… Ma comunque è un acquisto che mi farebbe felice: è un’ottima alternativa a Dzeko, all’occorrenza può giocare sulla fascia e aumenterà la competitività in attacco. Che ci sia concorrenza in una rosa è un fatto positivo». Un cronista americano di origine algerina gli domanda anche di Mahrez: perché un calciatore della Premier League dovrebbe scegliere la Roma? Di Francesco resta impassibile dietro agli occhiali: «Non è il mio compito pubblicizzare l’importanza della Roma e del calcio italiano. Posso però dire che Mahrez è uno dei profili di giocatore che stiamo seguendo: un attaccante mancino che gioca a destra. Poi non posso sbilanciarmi, metterei in difficoltà la società». E qui aggiunge: «Vedo che c’è un po’ troppa fretta nell’ambiente. Anche io vorrei avere tutti i rinforzi subito. Penso al terzino sinistro per esempio: ho adattato Moreno, come potrei adattare Juan Jesus, perché Emerson e Luca Pellegrini sono infortunati. Ma le trattative richiedono tempo e pazienza. Sono sereno perché i giocatori che ci servono arriveranno».
CRESCITA – Basterà questa sessione di mercato a limare il gap con colossi come il Psg? «Noi tendiamo a questo obiettivo anche se sappiamo che non è facile, perché le forze finanziarie in campo sono diverse. Intanto cercheremo di integrare la rosa nel modo migliore possibile, per provare a vincere sempre le partite. Giocheremo per battere il Psg anche qui in America, per esempio, pur sapendo che il risultato di un’amichevole estiva non sposta il giudizio sulle due squadre: i reali valori tecnici emergeranno più avanti, nel corso della stagione». I colleghi statunitensi gli chiedono dell’emozione di lavorare negli Stati Uniti: «Mi piace. E’ una nuova esperienza e voglio viverla con curiosità. Ad esempio non ho mai giocato in uno stadio di baseball. E ritengo sia giusto per un club come la Roma girare il mondo per esportare il proprio marchio».