La quiete dopo la tempesta. Ventiquattro ore dopo un venerdì con gli effetti speciali, Manolas, Diawara, Spinazzola, Luca Pellegrini, i dubbi di De Rossi, la squalifica del Milan dalle coppe europee, il sabato del villaggio giallorosso si è preso un’apparente pausa.
Ma sottolineiamo l’apparente perché in realtà a Trigoria e dintorni c’è ancora parecchio da fare. Cioè un portiere. Uno-due centrali difensivi. Un altro centrocampista. Un centravanti. E non crediamo di andare lontano dalla verità, sostenendo che le priorità sono il centrocampista e il centravanti, non necessariamente in questo ordine.
Il centrocampista Tutto su Nicolò Barella. Lo diciamo da giorni, pur nella consapevolezza delle difficoltà rappresentate da un accordo che il giocatore da tempo ha trovato con l’Inter (cinque anni di contratto a due milioni e mezzo netti, peraltro pareggiato dalla Roma). La differenza la può fare la volontà del Cagliari che al ragazzo, tifosissimo dei sardi, ha detto che ritiene migliore l’offerta dei giallorossi, cioè trenta milioni cash più cinque di bonus abbordabili più il cartellino di Defrel valutato oltre quindici milioni.
La somma fa quei cinquanta milioni richiesti dal Cagliari e consente ai sardi di incassare netti i soldi della cessione di Joao Pedro all’Atalanta (otto milioni) che sarebbe sostituito da Defrel. È vero che questa offensiva mediatica a proposito del sorpasso Roma sull’Inter per Barella, può essere letta anche come un ultimo messaggio all’Inter per convincere Marotta and partners a un ulteriore rilancio, ma è altrettanto vero che il giocatore in questi giorni in vacanza con Nainggolan (hanno lo stesso procuratore e chissà Radja cosa gli starà consigliando) sembra che abbia detto a Giulini che lui farà quello che deciderà il suo club. C’è poi un secondo aspetto che va considerato: il procuratore Alessandro Beltrami come sta prendendo il trattamento non proprio elegante che l’Inter sta riservando a Radja? (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri