Riprendere il Toro per le corna, stavolta senza farsi trafiggere. Era il 20 dicembre 2017 quando l’allora squadra di Mihajlovic all’Olimpico eliminò clamorosamente la Roma nell’ottavo di finale di coppa Italia. In quella sera surreale, però, c’è stato un evento fin qui più unico che raro: Patrik Schick ha segnato un gol. Una rete inutile (quella dell’1-2 a 5’ dalla fine), ma fin qui è la sola realizzata in maglia giallorossa dall’attaccante ceco che alla fine della fiera costerà 42 milioni (per ora la Roma ne ha sborsati 14). L’ennesimo tentativo di (ri)nascita di Schick potrebbe passare venerdì sera proprio dal Torino. La squalifica di Dzeko lo mette in pole per una maglia al centro dell’attacco. Fin qui Patrik è partito titolare appena quattro volte in campionato, e nessuna di queste è apparsa indimenticabile: 90 minuti di errori sotto porta a Verona nello 0-0 col Chievo; 87 nell’1-0 al Cagliari (la Roma ha segnato a tempo scaduto, appena uscito il ceco); 49 nell’1-1 col Sassuolo quando Di Francesco lo ha rispedito in panchina appena iniziato il 2° tempo e i 90 apatici nella sconfitta interna col Milan. Insomma con Schick in campo la Roma non vince praticamente mai e i numeri sono impietosi: 4 tiri nello specchio in 456’.
Sulla base dei precedenti, quindi, Di Francesco potrebbe anche decidere di non dargli un’altra chance e puntare su Defrel, ma la bocciatura potrebbe pesare sulle speranze di recuperare il giocatore che “rischia” di essere il più pagato della storia romanista (per ora siamo a 14 milioni, entro il 2020 potrebbe arrivare a 42) fin qui bloccato tra infortuni e timidezze. Manca solo Schick d’altronde all’appello dei rigenerati da Eusebio dopo l’esplosione di Under, la rinascita di Gerson e il ritorno di Dzeko. La scelta della punta centrale non è l’unica che Di Francesco è chiamato a modificare visto l’impegno ravvicinato (martedì 13) con lo Shakhtar che vale il passaggio ai quarti di Champions e tanti soldi. Per questo ci sarà turnover, ma senza esagerare. Proprio l’eccessiva rotazione col Torino in coppa Italia portò, infatti, la Roma all’eliminazione. Cambi obbligati: Juan Jesus per lo squalificato Fazio, Gonalons o Pellegrini per De Rossi (distorsione alla caviglia e ritorno con lo Shakhtar) e probabilmente El Shaarawy per Perotti. Davanti Schick, alla disperata caccia del gol.