Alle ore 12.30, Claudio Ranieri, risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-Fiorentina, in programma domenica 4 maggio alle ore 18.00 all’Olimpico.
Come sta la squadra? “La squadra sta bene a parte Dybala, abbiamo recuperato Nelsson e Saud. Koné è un giocatore universale, può ricoprire più ruoli. Lo abbiamo visto anche con la nazionale francese, dove ha giocato con due mediani, svolgendo quel ruolo molto bene, soprattutto contro l’Italia. È un calciatore che sa adattarsi alle diverse situazioni, è un ragazzo intelligente: può essere sia un giocatore box to box, sia un giocatore davanti alla difesa. Dipende dalla partita che voglio fare e dall’avversario che ho di fronte: lo schiero da una parte o dall’altra”.
Cosa può fare la differenza in questo finale di stagione? “Dalla freschezza della squadra e dagli episodi che arrivano, chi li sfrutta per primo ha una buona possibilità. Queste due componenti contano molto in questa lunga lotta per entrare in qualcosa di importante. Non mi piace promettere, ma sono una persona positiva e ambiziosa, voglio sempre il massimo da me stesso, mi critico continuamente e per questo chiedo lo stesso ai miei giocatori. All’ultimo vedremo quello che avremo fatto, senza rimpianti, senza pensare a cosa fosse stato prima o cosa poteva essere. Sono pensieri che non portano punti in classifica. I punti li porta la concentrazione, la determinazione. Domenica affrontiamo una signora squadra, che nelle ultime dieci partite ha perso soltanto ieri sera. Per me la Fiorentina ha tutte le carte in regola per andare in finale. Ha battuto la Juventus 3-0, ha segnato all’Atalanta, ha fatto 2-2 a Milano. In queste dieci partite ha ottenuto una sconfitta, quattro pareggi e cinque vittorie, segnando appunto 3 gol alla Juventus, 1 all’Atalanta, pareggiando 2-2 a Milano. È una squadra con ottimi giocatori, grande qualità, e dovremo fare una super partita, perché è una gara da prendere con le molle”.
Dovbyk è un acquisto sbagliato, inadatto alla Serie A? O ci crede ancora? “Io ancora ci credo. È un giocatore che ha fatto notevoli progressi e ha ancora tanto da migliorare. Non è un acquisto sbagliato, essere il capocannoniere della Liga significa tanto. Poi c’è chi si adatta prima e chi si adatta dopo. Spesso voi ricordate Dzeko, che nel primo anno non aveva fatto quello che ha fatto dopo. Io so che ci ha portato a tanti punti importanti, per cui credo che, come primo anno, sia positivo. Deve migliorare, perché ha i mezzi e le capacità per farlo”.
È un incedibile di questa Roma? “Non mi piace parlare di queste cose, a me piace parlare di quello che possiamo raggiungere quest’anno. Vogliamo il massimo, per cui queste sono tutte parole che possono distrarre la nostra concentrazione sull’oggi. Quello che avverrà dopo la fine del campionato sarà oggetto di altre considerazioni. Vale per Dovbyk e per tutti”.
C’è qualcosa che potrebbe farle cambiare idea sul ritiro? “Nulla mi può far cambiare idea, io amo la Roma, tutto quello che egoisticamente mi porterebbe a fare un altro anno sarebbe uno sbaglio per la Roma. Io aiuterò il nuovo allenatore in tutto e per tutto.
Andare in Champions con la Roma vale l’impresa di Leicester? “Più dell’impresa di Leicester non c’è niente, ma sarebbe un altro tassello dentro il mio cuore. Lottiamo, non dobbiamo avere recriminazione, giochiamo queste quattro partite con il coltello tra i denti”.
Perché Paredes gioca poco? “Stanno tutti bene e mi mettono in difficoltà e davvero scelgo il sabato sera e la domenica mattina, io penso solo a come mettere in difficoltà gli avversari”.
Ancora Dovbyk e Shomurodov insieme? “È un’opzione che avete richiesto a più riprese. Io ci ho pensato, forse più del dovuto, non lo so. Ma loro possono giocare, a prescindere che si giochi a tre, a quattro o a due. Sono due giocatori complementari, che si aiutano a vicenda e aiutano la squadra. Per cui è un’opzione”.
Non è convinto della lotta Champions? “Io sono convinto che dobbiamo lavorare e non promettere niente. A me non è mai piaciuto dire no. Allora, si lavora”.
Quando sarà annunciato il nuovo allenatore? “Quando il presidente lo deciderà e lo riterrà opportuno”.
Come prepara le partite? La partita di Milano ha aperto nuovi orizzonti tattici? “Io vedo chi è in forma. Cerco sempre di mettere dei granelli di sabbia nella loro testa. È così che io lavoro. Io non ho mai chiesto alla mia squadra di metterci dietro. La squadra avversaria è stata più forte domenica scorsa e ci ha messo dietro. Anche gli altri hanno le loro strategie tattiche. Alcune volte riusciamo a contrastarli e altre subiamo oltremisura. Ci sono tante strategie possibili, ma magari in quel momento l’avversario ti mette alle strette. È come un pugile che aspetta per sferrare il colpo giusto”.
Nella sua ottica la possibilità dello stadio è fondamentale? “Si è vinto anche con stadi più piccoli. Ma anche per decoro del calcio italiano è bene farlo. Abbiamo visto ieri il Pizchuan del Betis. Nel mondo tutti stanno riammodernando. Gli unici che lo fanno lentamente siamo noi. C’è troppa burocrazia, troppa gente dietro. È questa è una vergogna dell’Italia. C’è qualcuno che sbaglia, via in galera e buttiamo via la chiave”.
Confermare quanto visto contro l’Inter può dare pressioni? “No, noi non abbiamo pressione. Sappiamo da dove veniamo, non dobbiamo averne. Stavamo sott’acqua, e abbiamo tirato fuori la testa, cominciamo a respirare. Ora che respiriamo, dobbiamo spingere. La pressione ce l’hanno gli altri. Noi, che pressione abbiamo?”.
Il futuro di Shomurodov? È un giocatore fondamentale? “Lui è già fondamentale per quest’anno. Quello che ha ti dà tutto a cento all’ora. Poi sta a me capire se cambiare strategia. Per questo amo lui, è un ragazzo d’oro. Va a pressare tutti, non si risparmia mai, magari può sbagliare. Se c’è qualcuno in Curva lo va a pressare, per questo credo che tutti siano riconoscenti”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Molinari












