Alle ore 14..00, Luca Rossettini, e la calciatrice, Rachele Baldi, risponderanno alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-St. Polten, in programma domani 17 dicembre alle ore 21.00 al Tre Fontane:

ROSSETTINI
Che insegnamento le lascia questo percorso europeo? “Come insegnamento principale direi innanzitutto il livello delle top d’Europa. È stato il primo impatto vero: in questo momento, per noi, certe partite sono proibitive. Il rammarico sta nel fatto che, per potersi presentare a quel livello e provare davvero a giocarsela, c’è ancora tanta strada da fare. E non è un percorso di un mese o di un mese e mezzo. Questo è un gruppo che, a mio avviso, se rinforzato in alcune dinamiche e in determinate posizioni, può provare a competere a certi livelli, ma solo dopo un ciclo di lavoro più importante. Serve mettere esperienza nelle giocatrici più giovani, mettere quell’esperienza a servizio della squadra e aumentare complessivamente la conoscenza del gioco. Ho visto squadre come Chelsea e Barcellona, e in parte anche il Real Madrid, che esprimono un calcio di altissimo livello: grandi principi, grande tecnica, grande fisicità. Sono aspetti che noi abbiamo solo in parte, magari in alcune giocatrici e in modo sporadico. Per competere con determinati club dobbiamo aumentare quel bagaglio, quella conoscenza del gioco, delle situazioni, e anche quella malizia nei dettagli. Faccio un esempio: a Londra abbiamo avuto una transizione molto bella, un contropiede in cui ci presentiamo davanti al portiere. Con la voglia di fare gol pulito proviamo a spostare la palla, il portiere entra in maniera scomposta e lì può nascere una punizione, un rigore o un’espulsione. La partita cambia in un attimo. Sono frazioni di secondo, ma a questi livelli sono i particolari, legati all’esperienza, a indirizzare le gare. Penso anche alle due occasioni avute nel primo tempo contro il Barcellona: una interrotta dall’arbitro e una purtroppo sbagliata da noi. Dentro un contesto di netta superiorità per qualità e risorse di certi club, ho comunque visto spunti interessanti. Spunti su cui possiamo lavorare. Ed è questo il programma della società: ambire a giocare partite di questo livello nel prossimo futuro. Il percorso è tracciato e i bilanci che faremo serviranno per capire in quale direzione muoverci”.
Quanta importanza ha questa partita? Anche se non conta per la classifica, ha un’importanza per te? Cosa chiede alle sue ragazze? Sarà anche un’occasione per vedere ragazze che hanno giocato un po’ meno? Mi viene in mente Galli, per esempio, magari dall’inizio… “Per noi è sicuramente una partita importante. Veniamo da una brutta sconfitta a Londra contro una squadra comunque di grande livello. Affrontiamo quella che, forse, all’inizio del nostro percorso poteva essere considerata una delle sfide più abbordabili, una delle tre partite in cui potevamo provare a vincere. Purtroppo le prime due non sono andate bene, anche se in realtà c’è stata una progressione nelle prestazioni. Sono state due buone partite, nelle quali però abbiamo raccolto troppo poco, ed è un dato che stiamo monitorando con attenzione. Domani rappresenta quindi la nostra ultima occasione per provare a vincere una partita in questa Champions League. Non vogliamo chiudere il girone con un solo punto e di questo le ragazze sono pienamente consapevoli. Continuiamo il nostro percorso con grande impegno. Abbiamo fatto i conti proprio questa mattina: da inizio stagione, la giocatrice che ha disputato più gare ha già collezionato 26 partite ufficiali, comprese quelle con le nazionali. È un numero altissimo. Quello che stanno facendo le ragazze è qualcosa di straordinario. Stiamo cercando di spingere al massimo in tutte le competizioni: a volte ci riusciamo, a volte meno, ma l’impegno, la disponibilità e la voglia di mettersi a disposizione del gruppo sono aspetti che ritengo eccezionali. Di questo sono molto orgoglioso e contento. Domani sarà un’altra occasione per provare a vincere la nostra prima partita stagionale in Champions League. Giocherà la miglior formazione possibile, tenendo conto dei recuperi e delle condizioni fisiche. Per quanto riguarda Giulia Galli, da due giorni sta svolgendo lavoro differenziato per un problema alla caviglia: sarà della partita, resta da valutare se potrà partire dal primo minuto in base alle sue condizioni”.
A gennaio si riapre il mercato, Di Guglielmo potrebbe andare negli USA. Hai parlato con la società su dove intervenire? “Sì, con la società ci confrontiamo regolarmente: ci vediamo tutti i giorni e analizziamo insieme le varie situazioni. Il mercato sta per aprire, come dicevi tu. Samantha sarà fuori per tutta la stagione, mentre su Di Guglielmo ho letto anch’io quanto è uscito e ne abbiamo parlato internamente. C’è questa offerta che pende sulla sua testa e, di conseguenza, la società si sta muovendo. Conoscono le mie idee, sia su questo tema sia sulle possibilità che ci sono per migliorare ulteriormente quanto di buono è già stato fatto e per alzare il livello, soprattutto in Champions League. L’obiettivo è rinforzare la rosa, anche perché è evidente che le altre squadre si muoveranno sul mercato per migliorarsi. Dovremo farci trovare pronti, cercando di cogliere le opportunità che il mercato offrirà, ovviamente nel rispetto delle linee societarie sulle quali il direttore sta ragionando. Io, dal canto mio, mi concentro esclusivamente sul campo. Il nostro pensiero è rivolto alla partita di domani, che non è mai scontata, anche se sulla carta può sembrare abbordabile. Lo abbiamo visto chiaramente nelle gare contro Valerenga e Leuven. Per questo restiamo focalizzati su questo impegno, poi sulla partita di Coppa Italia e solo successivamente concederemo un po’ di riposo alle ragazze. Da quel momento in poi faremo tutte le valutazioni del caso con l’apertura del mercato, iniziando a preparare al meglio la sfida contro la Juventus”.
Giorni fa ha detto che non si sarebbe aspettato questo distacco in campionato. In Champions, invece si aspettava qualcosa in più? Quanto hanno pesato gli infortuni? “Sicuramente in Champions League ci aspettavamo tutti qualcosa in più, ma ci aspettavamo di più anche in relazione alle prestazioni offerte. Obiettivamente, la partita con il Valerenga è stata persa per un solo tiro in porta, nonostante le tante occasioni create. La gara con il Leuven è stata pareggiata con un rigore particolare, anche lì dopo aver costruito molte opportunità. È chiaro quindi che, sia prima sia dopo, ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Ci aspettavamo di arrivare a preparare la partita con il St. Polten con la possibilità e la speranza di poter andare avanti nel torneo. Questo non è successo e me ne assumo la responsabilità, perché è giusto così. La mia concentrazione e il mio lavoro sono rivolti ad alzare il livello e a mettere, passo dopo passo, le ragazze nelle condizioni di ottenere il massimo possibile anche all’interno di partite giocate bene. In campionato questo ci riesce più facilmente, e i risultati lo dimostrano. Ma anche lì, come successo contro la Ternana o in precedenza con la Juventus, penso al primo tempo, abbiamo giocato bene creando occasioni e opportunità. Questo è un tema di lavoro che in questo momento mi sta molto a cuore, perché è ciò che poi il campo chiede. Sono arrivato senza grandissime aspettative, ho osservato, studiato e guardato le ragazze, sia quelle che erano già qui sia quelle arrivate da altre realtà. Allenamento dopo allenamento ho percepito la realtà del gruppo e ho avuto ottime sensazioni. Ci sono qualità da migliorare e aspetti che richiedono tanto lavoro, ma il percorso che ci siamo guadagnati – quello della Champions League, conquistata passando due turni preliminari – ci porta a giocare ogni tre giorni. Il lavoro entra nelle partite, ma il tempo per allenarsi è poco. Questa squadra ha bisogno di tempo per assimilare concetti, creare alchimia e ritrovare freschezza e lucidità. Stiamo affrontando questo percorso con coraggio e personalità, incontrando anche momenti di difficoltà, come nelle gare di Londra contro Barcellona e Real Madrid, ma offrendo anche prestazioni importanti in Europa. Tutto ciò che impariamo in Champions League diventa stimolo, punto di partenza e occasione di autocritica. Le ragazze continuano a dare prestazioni e a trasmettere valori al nostro modo di giocare, e questi stanno arrivando sotto forma di riscontri concreti. Sulle infortunate sono un dato di fatto anche quello. Sono titolari che ci davano determinati equilibri. Abbiamo dovuto trovarne altri per mettere le subentrate nelle migliori condizioni, i risultati non sono cambiati di molto e questo dà valore a ciò che le ragazze stanno creando. Chi è fuori soffre per non essere in campo e chi subentra cerca di dare il massimo per mantenere il livello, se non addirittura per alzarlo rispetto a chi è uscito. Questa è una dinamica sana, una dinamica da vera squadra. Di questo va dato grande merito alle ragazze, perché all’interno dello spogliatoio, nel loro modo di stare insieme, dimostrano attenzione, cura e senso di appartenenza. È un valore importante, soprattutto per una squadra come la nostra”.

BALDI In quali situazioni di gioco avete sentito maggiormente la differenza con le avversarie di Champions League? “Penso che uno dei problemi sia stato anche quello di non essere state abbastanza ciniche e cattive sotto porta, perché in un contesto europeo le occasioni a disposizione sono poche e, se non le sfrutti, poi è giusto che si raccolga poco. A livello fisico e tecnico c’è ovviamente una disparità, e questo lo abbiamo avvertito soprattutto nella velocità del gioco e nella visione delle situazioni. Sono però tutti aspetti che fanno parte di un percorso, come ha detto anche il mister. Per molte di noi si tratta della prima esperienza europea, quindi serve tempo, serve lavoro. Tutta questa esperienza, però, ce la porteremo dietro: speriamo di poterla sfruttare già nella prossima Champions League e di affrontarla magari con una consapevolezza e una maturità diverse”.
Che voto ti dai fino a questo momento? “Io sono sempre molto autocritica e perfezionista, quindi non mi piace darmi un voto perché vado sempre a vedere quello che posso fare meglio, più che la cosa positiva. Però mi sento comunque di premiarmi per quello che sto facendo e mi permetto di essere soddisfatta di me stessa perché comunque mi sento bene sia mentalmente che fisicamente, lo sto dimostrando in campo e per questo sono contenta, soprattutto di sentirmi così libera come non mi sentivo magari da tempo”.
Si pensava dovessi iniziare la stagione come seconda, ti aspettavi di guadagnarti il posto da titolare in così poco tempo? “Sono venuta a Roma accettando una sfida, perché per tanti anni mi sono sempre dovuta studiare la titolarità e mi sono spesso ritrovata in situazioni di forte competizione. Questo mi ha fatto crescere sia come persona sia come atleta. Quando sono arrivata qui, quindi, non avevo particolari aspettative: sono venuta con un’idea precisa, quella di dare il meglio di me e di ricercare un’altra situazione simile, perché sentivo che ero io a dover superare alcuni miei limiti. Per questo motivo, quest’anno mi ero ripromessa di essere davvero me stessa, senza limiti. Devo ovviamente ringraziare il mister e tutto lo staff per la fiducia che mi è stata data fin dall’inizio e spero di essere riuscita a ripagarla. Partita dopo partita penso di aver dimostrato quello che posso dare e spero di essere in continua crescita”.
Tante gare in pochi giorni. Come state? La sosta arriva nel momento giusto? “La stanchezza si fa sentire, abbiamo affrontato viaggi il carico è stato importante. Ci sono stati infortuni che hanno fatto spremere calciatrici. Il bilancio alla fine è positivo, questa sosta ci servirà per ricaricare le energie e tornare a gennaio in forze”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Molinari











