Oggi la Roma presenta il nuovo acquisto Cristante, TuttoAS Roma.it seguirà l’evento in diretta.
MONCHI: “Dopo tanto tempo che non sono con voi vi saluto tutti. Siamo qui per la presentazione di Cristante, per me è un giorno importante, penso che la Roma con il suo acquisto ha preso il centrocampista più forte del campionato scorso. I numeri parlano perfettamente. Stiamo prendendo un giocatore che sta facendo un percorso importante non solo per la Roma ma anche per la Nazionale italiana. Per questo siamo molto contento“.
: Che impressione ti aveva fatto da avversario la Roma? “Ringrazio il direttore per le belle parole. Sicuramente mi aveva fatto una grande impressione, il mister ha fatto un gran lavoro e si è visto. Sia in Champions che in campionato”.
MONCHI: Cosa può portare Cristante? “Può portare quello che ha fatto nel suo percorso, soprattutto l’anno scorso. Ha tanto inserimento, ha forza, ha calcio, ha gol. Insieme ai giocatori che abbiamo oggi possiamo fare un centrocampo forte”.
: Che cosa ti ha chiesto Di Francesco? “Ancora siamo all’inizio, sono i primi giorni, ci stiamo un po’ rimettendo in moto e riattivando. Ci ha dato l’input delle sue idee e di quello che vuole. Vuole il bel calcio e la pressione alta. Abbiamo tutto il tempo per lavorarci bene e metterci a completa disposizione”.
MONCHI: Come ha visto la squadra in questo ritiro? “E’ ancora presto, ma ho visto un buon impegno e un buon ambiente. Soprattutto ho visto lavorare bene Di Francesco, che è qualcosa che mi fa tanto piacere. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore che lavora con tanta voglia e che trasmette tanto, questo è importante. Ci sono stati dieci acquisti nuovi ed è importante avere un allenatore che lavora insieme ai giocatori. Siamo una società forte a livello economico, ma siamo ancora lontani dalle big d’Europa. Noi abbiamo a Trigoria due cose importanti: il lavoro e il collettivo. Sono due cose fondamentali per arrivare dove vogliamo arrivare. L’ho percepito e l’ho visto, sono due valori che non possiamo dimenticare. Questa sarà la strada più vicina per arrivare al successo”.
: La tua prima missione è portare più gol al reparto?
Il mio obiettivo qui è fare il meglio possibile, gol e prestazioni aiutano solo. Se si portano dei gol è un aiuto maggiore alla squadra. Fa parte dei miei obiettivi.
MONCHI: Valutando il centrocampo che ha creato pensa che è il migliore d’Italia? “Credo che abbiamo un buon centrocampo, ma non posso dire se è il migliore. Dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo, c’è qualità, abbiamo diversi tipi di giocatori, siamo forti, ma non c’è bisogno di paragonarsi agli altri. L’importante è essere contento di quello che abbiamo fatto e di quello che ho portato, sono contento”.
: Che cosa è cambiato nella tua carriera con l’arrivo all’Atalanta? “E’ stata una crescita normale di un giovane. Ho fatto le mie esperienze, mi hanno dato tutte quel qualcosina in più. Quando sono arrivato all’Atalanta è stato il momento giusto per esprimere il mio potenziale, sono stato poi aiutato da un buon ambiente e da un grande allenatore. Ma tutte le esperienze mi hanno aiutato”.
MONCHI: “Nella vostra testa c’è la possibilità di vedere Cristante e Pastore insieme dietro a tre attaccanti?
Una volta che finisce il campionato abbiamo l’obbligo di prendere decisioni per vedere che cosa è mancato. Non solo a centrocampo, ma in tutti i ruoli. Con gli acquisti abbiamo cercato di avere cose diverse. Bryan calcia in porta, fa gol e si inserisce, Pastore ha qualità. Volevamo avere più soluzioni. Abbiamo perso sette partite all’Olimpico, qualcosa non è andato bene, dobbiamo cercare soluzioni per trovare una strada che porterà a vincere di più all’Olimpico, che per me è stato il problema più grande dell’anno scorso”.
: Sei stato accostato a Juventus e Lazio, perché hai scelto la Roma? “Non ho mai guardato più di tanto le notizie, i giornali e le varie tv. Non ho esitato quando c’è stata l’offerta della Roma, è il posto giusto per me, per la mia crescita e per l’allenatore che c’è. E’ il posto giusto”.
MONCHI: Ci sarà ancora qualche movimento a centrocampo? Herrera è un nome? “In entrata posso promettere di no. In uscita non so. Dobbiamo parlare con il mister e capire la sua idea. In entrata dico di no”.
: Ti può pesare il fatto che sei stato il centrocampista più costoso? “I tempi sono un po’ cambiati, con i mercati di adesso i prezzi sono più alti, non si possono fare paragoni. La vivo normalmente, posso crescere ancora tanto e lo devo dimostrare adesso”.
MONCHI: E’ stata una trattativa difficile? “Ci sono momenti più facili e altri più difficili. Quando un giocatore vuole venire è tutto più facile, io ho sempre sentito la sua voglia di venire qui, era felice, questo mi dà forza e fiducia”.
: Ti può pesare il fatto che potresti essere il centrocampista più costoso della storia della Roma? “I tempi sono un po’ cambiati, con i mercati di adesso i prezzi sono più alti, non si possono fare paragoni. La vivo normalmente, so che devo fare bene, posso crescere ancora tanto e lo devo dimostrare adesso”.
MONCHI: E’ stata una trattativa difficile? “Ci sono momenti più facili e altri più difficili. Quando un giocatore vuole venire è tutto più facile, io ho sempre percepito la sua voglia di venire qui, questo mi ha dato forza e fiducia”.
: Che cosa dà Gasperini a voi centrocampisti? “Mister Gasperini lo sappiamo che è un bravissimo allenatore, soprattutto coi giovani, dà una grossa mano a crescere ancora di più. A parte il lavoro e il gioco che ha non ci sono pozioni magiche. Lavorando e crescendo si può fare bene in ogni squadra”.
MONCHI: C’è una questione aperta sul contratto di Pellegrini o siete tranquilli? “Su Lorenzo non c’è niente di nuovo. Ho letto con tanta soddisfazione le sue parole dell’altro giorno a Villa Stuart. Per la Roma avere Cristante e Pellegrini nella stessa rosa è importante, sono le due mezzali dell’Italia. Mi fa piacere e sono contento. Lorenzo penso che rimarrà qui tanti anni, c’è tempo per parlare. Per un romanista, che è anche tifoso della Nazionale, avere Pellegrini e Cristante deve essere un motivo di felicità, sono il futuro dell’Italia”.
: C’è un po’ di paura nel passare in una squadra diversa dall’Atalanta? Gagliardini e Kessie hanno faticato… “No, sono tranquillo. Lavorando nel modo giusto posso fare bene, c’è un allenatore che sa valorizzare i centrocampisti. Si può fare benissimo, anzi si deve fare bene”.
MONCHI: Chiesa è un giocatore che le piace o un potenziale obiettivo? “Mi piace (ride, ndr). Chiesa è un giocatore della Fiorentina. Mi piace, è un giocatore forte, è il futuro della Nazionale. Non posso dire di più, non è nella mia testa la possibilità di prenderlo. Oggi è un giorno veramente importante per la direzione sportiva della Roma, abbiamo qui Bryan”.
: Hai scelto un numero di maglia abbastanza pesante, senti il peso di questa responsabilità? “Nei confronti dei tifosi c’è in qualsiasi caso, chiunque arriva deve dimostrare ai tifosi di giocare anche per loro. A livello di peso non sento nulla, arrivo qui per fare il mio percorso e non per fare una guerra al passato. Penso a fare bene, a me stesso e al presente”.
MONCHI: Se dovesse arrivare un’offerta per un giocatore importante a fine mercato accettereste comunque l’offerta? “Tutto ha un tempo, non siamo esasperati. Non ti posso dire “fino al 4 agosto…” ma tutto ha un tempo, è logico”.
: Che cosa non ha funzionato al Benfica?
Ero un giovane di 18 anni che arrivava in uno dei top club europei, non sono andato lì con l’obiettivo di diventare un titolare fisso. Ho fatto la mia esperienza e sono cresciuto. Quando ho avuto l’esigenza di giocare sono andato via. Ma non sono andato lì con l’obiettivo di giocare titolare.
MONCHI: Parlare di scudetto è utopia? “Niente è utopia, l’anno scorso è mancato poco per arrivare in finale di Champions. Sono convinto che il tifoso più positivo della Roma non era fiducioso di arrivare in finale di Champions ed è mancato poco. E’ difficile, negli ultimi 7 anni ha vinto la stessa squadra. Ognuno di noi deve mettere tutto quello che ha dentro per provarci. La Roma merita di fare cose importanti, cose che fanno sognare i tifosi. Ma credo che i tifosi meritino che noi lasciamo fuori le parole e facciamo i fatti. Questo dobbiamo fare, lavorare insieme. Utopia non è, non ci sono cose impossibili se uno lavora per farlo. E’ difficile”.
: Che cosa non ha funzionato al Benfica? “Ero un giovane di 18 anni che arrivava in uno dei top club europei, non sono andato lì con l’obiettivo di diventare un titolare fisso. Ho fatto la mia esperienza e sono cresciuto. Quando ho avuto l’esigenza di giocare sono andato via. Ma non sono andato lì con l’obiettivo di giocare titolare in modo inamovibile”.
MONCHI: Parlare di scudetto è utopia? “Niente è utopia, l’anno scorso è mancato poco per arrivare in finale di Champions. Sono convinto che il tifoso più positivo della Roma non era fiducioso di arrivare in finale di Champions ed è mancato poco. E’ difficile, negli ultimi 7 anni ha vinto la stessa squadra. Ognuno di noi deve mettere tutto quello che ha dentro per provarci. La Roma merita di fare cose importanti, cose che fanno sognare i tifosi. Ma credo che i tifosi meritino che noi lasciamo fuori le parole e facciamo i fatti. Questo dobbiamo fare, lavorare insieme. Utopia nella vita non c’è, non ci sono cose impossibili se uno lavora per farlo. E’ difficile”.
: C’è un calciatore con cui puoi creare un rapporto sul campo? “Ci sono tanti grandi campioni qui alla Roma, non sarà difficile trovare chi mi mette le palle giuste. Adesso sono i primi giorni, ce ne sono tanti, davvero tanti forti”.
MONCHI: Il centrocampo della Roma è più forte dello scorso anno? “L’anno scorso avevamo un centrocampo fortissimo, quest’anno abbiamo un centrocampo fortissimo. Più o meno forte non cambia niente, l’importante è essere contenti di quello che abbiamo”.