Il dato finale a Bergamo che ha sorpreso un po’ sono il numero delle verticalizzazioni complessive: 159 quelle dell’Atalanta, 135 quelle della Roma. Sinonimo che la manovra della Roma è ancora molto lontana dal concetto di gioco che vuole Eusebio Di Francesco. E questo perché il centrocampo fa fatica ad assimilare certi meccanismi ed è ancora lontano dall’essere il centrocampo perfetto del tecnico giallorosso. De Rossi ci si sta immedesimando, ma non è mai stato il regista ideale per giocare in verticale. E Strootman e Nainggolan stanno cercando di capire il prima possibile i meccanismi. «Quando sono arrivato a Sassuolo pensavo solo a correre in avanti, Di Francesco mi ha insegnato anche a correre indietro», ha detto giorni fa Pellegrini. Ecco, bisogna ripartire proprio da qui.
L’ALLENAMENTO – Insomma, i meccanismi a centrocampo non sono ancora fluidi e il gioco stenta a nascere. Ma ci vuole tempoeaddestramento. In questa estate in cui la Roma è stata in giro per il mondo tempo per allenarsi e ripetere meticolosamente le esercitazioni ce n’è stato poco. L’impressione, dunque, è che la situazione non possa che migliorare. Perché De Rossi (buona la sua ultima mezzora a Bergamo, a difesa del fortino giallorosso) crescerà in fase d’impostazione e perché Gonalons, nel caso, è molto più di una semplice alternativa. E perché Nainggolan e Strootman stanno dando segnali positivi. L’olandese a Bergamo si è sacrificato tanto (con Defrel) ad aiutare Bruno Peres su Gomez, il belga ha giocato un secondo tempo di grande carattere e intensità. Proprio quella che vuole Difra dalle mezzali.