Il sorriso è accennato, timido, come nel primo giorno di Roma. Ma in campo Gregoire Defrel ha finalmente lanciato segnali di vivacità e di efficienza. Contro il Siviglia, dopo le due anonime esibizioni contro Tottenham e Juventus, si è applicato ferocemente nella fase difensiva e nel contempo ha prodotto diverse occasioni da gol con spunti di classe e destrezza improvvisi. Compreso il palo di inizio secondo tempo che avrebbe consentito alla Roma di andare in vantaggio. «Peccato – racconta all’uscita del Sanchez Pizjuan – sono stato un po’ sfortunato. Ma potevo fare meglio, anche nell’occasione in cui ho colpito di testa (poco prima, ndr): ero in ottima posizione e forse avrei dovuto mirare la porta invece di cercare Dzeko».
INTESA – Ecco, la sua è una strana condizione. Ibrida, quasi, come le macchine che adesso vanno tanto di moda. E’ stato acquistato per fare il centravanti, e quindi per garantire un’alternativa vincente a Dzeko, ma finora ha giocato sempre da esterno destro, visto che Mahrez (o chi per lui) non si è ancora materializzato. E’ ovvio che non sia il massimo della vita anche se Defrel, felice di aver abbracciato la Roma, si dice disposto ad accontentare in ogni modo il “suo” allenatore Di Francesco: «Mi sto adattando, in fondo è un ruolo che mi è capitato di ricoprire anche nel Sassuolo. Sono contento di come ho giocato, credo anche io sia stata la mia migliore amichevole. Ma quello che conta è essere pronti per il campionato». Quando partirà titolare in coppia con Dzeko: «Per me è solo un piacere giocare con un campione come lui. Naturalmente l’intesa tra noi non è ancora al top, visto che ci siamo conosciuti da poco, ma presto faremo i movimenti giusti. Verrà tutto spontaneo con il lavoro».
RETE – Defrel non ha ancora segnato quest’estate. E in generale la Roma sembra non riuscire a concretizzare le tante possibili occasioni da rete: «Non sono preoccupato, bisogna pure tener conto delle gambe pesanti. Dobbiamo essere più incisivi sotto porta ma i gol arriveranno nelle gare vere».