Il San Paolo è uno stadio in cui Edin Dzeko ha ottimi ricordi. Lo scorso anno, ad esempio, il centravanti bosniaco realizzò una doppietta che consentì alla formazione giallorossa di tornare a casa con tre punti che a fine campionato si sono rivelati decisivi per conquistare l’accesso diretto in Champions. Quella però era un’altra Roma, che coltivò a lungo persino il sogno di vincere lo scudetto. Questa attuale invece è una squadra che ha bisogno di recuperare punti e morale per non rischiare di rimanere tagliata fuori dalle prime quattro posizioni. Dopo la sconfitta col Milan, in cui lo ha fatto partire dalla panchina, Di Francesco (ieri il tecnico ha effettuato una lunga seduta tattica e video) si affiderà di nuovo a Dzeko per rilanciare la Roma nella gara di sabato sera (ore 20.45, arbitra Massa) contro il Napoli.
Praticamente ceduto dalla Roma al Chelsea nel mercato di gennaio – è mancato l’accordo tra lui e i «blues» – Edin è rimasto in giallorosso ma il suo rendimento è lontano anni luce da quello della passata stagione. I gol sono pochi: 14 finora (11 in campionato), ma soprattutto dal primo dicembre sono solamente 4, pochissimi per un attaccante del suo livello. A fargli posto sarà Schick, che la Roma ha ufficialmente riscattato dalla Sampdoria. A renderlo noto è stata la società giallorossa attraverso la pubblicazione della relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2017, in cui si evidenzia un miglioramento dei conti (il rosso di bilancio è di 40,3 milioni di euro contro i 53,4 dell’anno precedente). Tra le pagine della relazione si evidenzia come si siano verificate le condizioni contrattuali previste per la trasformazione dell’acquisto da temporaneo in definitivo di Defrel e, appunto, di Schick; e per le cessioni del difensore Zukanovic e degli attaccanti Doumbia e Iturbe, partiti in prestito la scorsa estate. Perotti infine è stato convocato per la nazionale argentina.