A casa Di Francesco fanno tutti il tifo per Federico, che all’Olimpico nei 90 minuti giocati contro papà Eusebio a fine ottobre è uscito senza gol e senza punti e al Dall’Ara proverà a pareggiare i conti. Ma la Roma non può permettersi passi falsi e il tecnico dovrà farsi bastare il solo fan speciale che ha: «Forse il mio unico tifoso è il più piccolo, Luca, che vive nella capitale e lo fanno nero perché è il figlio del mister». Ma è il 23enne in forza al Bologna a destargli le maggiori preoccupazioni, anche se prima di tutto dovrà convincere Donadoni a consegnargli una maglia dopo la panchina contro la Lazio.
Dietro alla scelta dell’allenatore dei rossoblu c’è un cambio modulo, nel 3-5-2 sfoggiato nelle ultime uscite hanno avuto la meglio Palacio e Verdi. Ad infoltire la concorrenza c’è anche Destro, ex di turno che ha fatto male due volte ai giallorossi nei 6 precedenti. Torosidis, che ha più chance del centravanti di partire titolare in difesa, fece il suo esordio con la Roma proprio contro il Bologna, un segno del destino. Così come il ritorno tra i convocati di due amici che hanno in comune Trigoria e la maledizione dei crociati: Luca Pellegrini e Tumminello, oggi saranno entrambi in panchina, ma distanti, uno al Dall’Ara (aspettando il rinnovo di contratto, sempre più vicino) e l’altro al Franchi con la maglia del Crotone.