La priorità, come dovrebbero aver ormai capito anche fuori di Trigoria, resta il campionato. Perché la Roma, pure se mercoledì cercherà di ripetere contro il Liverpool l’impresa fatta con il Barça, non può certo permettersi di snobbare la Champions di domani. All’Olimpico (ore 18), dunque, ha l’obbligo di battere il Chievo per tenersi stretto, il 3° posto che non è ancora al sicuro: a 4 tappe dal traguardo, la Lazio ha gli stessi punti (ma è dietro per gli scontri diretti) e l’Inter quinta ne ha solo 1 meno (è, però, in vantaggio sui giallorossi grazie alla vittoria nel girone d’andata). Non è quindi il pomeriggio delle tabelle o dei conti, pensando al calendario che comunque metterà di fronte, in quello che rischia di diventare lo spareggio di fine torneo, le 2 rivali all’ultima giornata.
SBARCA IL PRESIDENTE – La Roma, nei prossimi 4 giorni, si gioca la sua stagione. Spettatore interessato è Pallotta che stamattina, da Londra, arriva nuovamente nella Capitale per assistere alle partite con il Chievo e il Liverpool. Non è un segreto che la proprietà Usa punti forte sulla partecipazione alla nuova Champions per non avere più grane con il Financial Fair Play. E, anche se i 100 milioni incassati in questa edizione garantiranno a Monchi maggiore libertà sul mercato, è fondamentale entrare nei primi 4 posti per dare continuità al lavoro fatto negli ultimi anni. L’obiettivo è ancora in bilico per la discontinuità di risultati in campionato: soprattutto in casa, con 6 sconfitte e 1 pari in 17 match, i giallorossi hanno lasciato punti preziosi (in trasferta, con lo stesso numero di gare, ne hanno raccolti 5 in più). Nell’andamento lento incide pure l’imprecisione offensiva (con 55 reti è il 5° attacco del torneo). Ne è consapevole Di Francesco che, pure in questa vigilia, ha provato a spostare l’attenzione esclusivamente su questo anticipo. Lo stesso messaggio lo ha indirizzato allo spogliatoio, chiedendo alla squadra di comportarsi come ha fatto a 7 giorni fa in Emilia. Da grande, nell’atteggiamento e nella concentrazione. E, per farla subito ripartire dopo il ko di Anfield, è pronto a riproporre il 4-3-2-1, lasciando la linea a 3 usata a Liverpool per più di un’ora.
DOPPIO PRECEDENTE – Il rendimento del Chievo fuori casa è da retrocessione, con appena 10 punti conquistati, solo il Verona con 9 e il Benevento con 4 hanno fatto peggio nei 17 viaggi. Addirittura 7 dei 10 punti li ha raccolti fino al 6° turno (24 settembre), nelle prime 4 trasferte del torneo, limitandosi a prenderne poi 3 nelle restanti 13. La Roma, però, deve pensare a se stessa e non alle cifre che accompagnano la squadra di Maran nella Capitale. Anche perché, in questo 2018, è sempre caduta all’Olimpico dopo aver giocato (e perso) la gara d’andata in Champions: dopo la sconfitta di Kharkiv contro lo Shakhtar Donetsk e dopo quella del Camp Nou contro il Barça, i ko contro il Milan e contro la Fiorentina, sempre con lo stesso risultato (0-2). Nel nuovo anno, insomma, solo in 2 casi si è fermata per 2 partite di fila e dopo gli impegni in Europa. Così, oggi pomeriggio, l’avversario principale può diventare proprio il possibile calo psicofisico che è risultato fatale in quei 2 match casalinghi di campionato.
TURNOVER ANNUNCIATO – Di Francesco, persi Strootman (dovrebbe farcela per mercoledì) e Perotti (out per 2 settimane) nella sfida di Anfield, ha chiarito che non potrà fare a meno della solita rotazione. Che, anche se con meno scelta (indisponibili pure Karsdorp e Defrel), sarà simile a quella vista sabato scorso nella gara vinta a Ferrara contro la Spal. Le novità dovrebbero essere almeno 4: Peres, Pellegrini, Schick ed El Shaarawy. A riposo di conseguenza Florenzi, Jesus, Under e ovviamente Strootman. L’unico ballottaggio è tra Gonalons e De Rossi (provato il capitano, nell’ultimo allenamento, tra i titolari). In preallarme anche Silva che ha debuttato in Emilia: stamattina sarà valutato Kolarov, tornato stanco dall’Inghilterra e comunque inserito nella lista dei 21 convocati.