«Sicuramente Dzeko giocherà, sugli altri devo decidere». Parla dell’attacco anti-Fiorentina, Di Francesco, dando per scontata la presenza di uno dei tre pilastri della Roma. Il centravanti le ha giocate tutte, in campionato e Champions, pilastro di una squadra che ha imparato anche a non poggiarsi solamente sui suoi gol (vedi le ultime prodezze di El Shaarawy), ma non può fare a meno di averlo come punto di riferimento. «Non sta segnando molto ultimamente – ammette il tecnico – magari riprenderà proprio da questa partita». Un enorme lavoro oscuro, di movimenti senza palla e di presenza nell’area avversaria, rendono Dzeko un intoccabile della mutevole formazione dei titolari che il tecnico cambia ogni gara. Insieme a lui Alisson – che pure le ha giocate tutte – e Kolarov, che una l’ha saltata (Bologna) e oggi ritrova la concorrenza di Emerson Palmieri. O sta per ritrovarla. Il brasiliano è tornato per la prima volta nella lista dei convocati, a poco più di cinque mesi dall’intervento al ginocchio. «Siamo tutti contenti per lui – conferma Di Francesco – è pronto per la panchina, ha fatto tutto ciò che doveva nel percorso di riabilitazione».
Ventura non ha convocato Pellegrini per i playoff di qualificazione al Mondiale, mentre la chiamata è arrivata a De Rossi, El Shaarawy e, per la prima volta dal recupero, a Florenzi. Il mister giallorosso non se ne preoccupa, e oggi farà giocare il centrocampista che aveva anche a Sassuolo, tenendo probabilmente fuori Strootman. Eusebio vuole battere i viola, per non lasciare la gioia post-Chelsea incompiuta. «Non mi accontento, ci aspetta una partita difficilissima e non dovremo essere presuntuosi. Per lo scudetto non siamo favoriti, dobbiamo recuperare il terreno perso e per farlo serve vincere». Guai a scendere in campo con la testa altrove. «Voglio vedere in campo la stessa grande determinazione vista contro il Chelsea», la sintesi del pensiero dell’allenatore, sempre vincente in campionato, lontano dall’Olimpico.