E dopo quattro anni e 85 gol le strade della Roma e di Dzeko potrebbero separarsi a fine stagione. Il bosniaco, a secco dalla sfida del 23 febbraio con il Frosinone e senza reti casalinghe dal match europeo con il CSKA, ha un contratto in scadenza nel 2020 e l’idea del club è quella di venderlo, soprattutto per via del suo elevato ingaggio. Il centravanti è il giocatore più pagato della rosa, sei milioni di euro netti all’anno, e il suo rendimento annuale, fino ad oggi, è ben al di sotto delle aspettative.
Dzeko dovrebbe essere il top-player della squadra, colui che trascina i compagni a suon di reti, ma sono appena dodici, di cui cinque nel girone di Champions League, le marcature realizzate dallo scorso agosto. La sua avventura nella Capitale scena l’ennesimo incontro tra il direttore sportivo Massara e Vigorelli, procuratore di Zaniolo che spesso in passato ha fatto da intermediario tra Trigoria e il calcio inglese, in cui è stata analizzata la prima proposta de West Ham. La squadra allenata da Pellegrini che aveva cercato Dzeko anche durante la finestra invernale dei trasferimenti, ha messo sul piatto 10 milioni per il cartellino del bosnicaco, che al 30 giugno avrà un ammortamento residuo di 4,6 milioni nel bilancio societario: sopra quella cifra sarà tutta plusvalenza.
Il diesse, per adesso, ha rispedito al mittente la proposta, dando l’incarico a Vigorelli di far salire l’asticella sino a 20 milioni per arrivare alla cessione agli Hammers. Da parte sua il numero 9 ha trovato un principio di accordo con gli inglesi, che gli garantirebbero un contratto biennale alle stesse cifre percepite a Roma. Dzeko ha ricevuto manifestazioni di interesse anche da parte dell’Everton e dell’Inter, ma attualmente il West Ham è davanti alle concorrenti. Massara intanto continua a lavorare su altre trattative, con una media di cinque incontri al giorno tra affari in entrata e in uscita. Il dirigente, che potrebbe incontrare Pallotta entro la fine del mese, ma al momento la società smentisce incontri già programmati, ha l’arduo compito di far quadrare i conti entro la chiusura dell’esercizio