Ha deciso Roma-Torino. Con un gol alla sua maniera, un inserimento perfetto da sinistra, imbeccato magnificamente da Lorenzo Pellegrini. Un destro sul primo palo, quello di Sirigu. Stephan El Shaarawy si è ripreso subito la Roma, con un gol che ha visto protagonisti tutti giocatori azzurri, o papabili nazionali come lui, sotto gli occhi di Roberto Mancini, che ha promesso che l’italo-egiziano rientra nei suoi piani: «Se continua così El Shaarawy tornerà in Nazionale», aveva detto a novembre scorso il ct dell’Italia.
Il 2019 non è iniziato nel migliore dei modi per l’attaccante di Savona, perché si è aperto con qualche giorno di forzato stop per una sindrome influenzale che lo ha costretto a fermarsi e a recuperare con diversi giorni di lavoro individuale tra palestra e campo.
Ha risolto tutto con il Torino, però, il ragazzo con la cresta. Che quest’anno è il capocannoniere della Roma con una media gol di una marcatura ogni due partite (12 presenze e 6 reti, una ogni 161′). Niente male per uno che si sente da troppo tempo rimproverare perché non è continuo. Una rete che vale tre punti, la 50ª in Serie A, quella segnata sotto la Sud e che l’ha fatto saltellare come sempre quando segna, con il pugno alzato, sotto la pioggia.
Tre punti importantissimi visti gli scontri diretti tra le altre in zona Europa, per il Faraone, che contro i granata è subentrato dopo soli 6 minuti a Cengiz Ünder, fermato da un fastidio muscolare. A freddo, pronti-via, si è tolto la tuta e si è scaldato in campo, in pratica. (…)
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