Oggi la Roma ha ottenuto il consenso di poter installare dei palchi per far si che i “lanciacori” in Curva Sud possano appunto iniziare il tifo senza essere multati o “daspati”. L’accordo è stato trovato tra i dirigenti giallorossi, il Coni, l’Osservatorio del Viminale, il Gos e la Questura. A questo proposito, tuttoasroma.it, ha chiesto all’Avvocato Lorenzo Contucci, famoso per difendere i tifosi giallorossi e non solo, dai provvedimenti presi a danno dei suoi assistiti, cosa ne pensava del provvedimento e come i tifosi la pensavano a riguardo della società giallorossa che si è prodigata, e tanto, non solo nell’ottenere il provvedimento “palchi lanciacori”, ma anche sul recente divieto di trasferta dei tifosi a Udine e non solo:
Cosa ne pensi della disposizione “lanciacori” sia da Avvocato che da tifoso? “Da Avvocato questo può essere un sistema per evitare che i ragazzi subiscano multe e diffide per comportamenti che sono assolutamente normali nell’ambito nella vita di un tifoso. Dal punto di vista del tifoso preferisco un po più lo “spontaneismo“, nel senso preferisco che il Capo tifoso oppure lo speaker “lanciacori“, come lo vogliono chiamare, sia lui a scegliersi la posizione corretta e non sia qualcun’altro a scegliere per lui. Però i tempi evidentemente cambiano e bisogna vedere se i tifosi accetteranno questo tipo di soluzione. E’ una scelta difficile sotto certi profili anche perché i “lanciacori” sono in diversi punti dello stadio, quindi non sono soltanto nella parte bassa ma sono anche nella parte alta e bisognerà vedere come verrà recepita questa cosa”.
Quindi c’è anche il rischio che questa disposizione non venga neanche accettata e apprezzata… “Sai è un moodo un po complicato quello del tifo organizzato perché si pensa sempre di scendere a patti con qualcuno per far qualcosa che sembra una sorta di “contentino”. Quindi bisognerà vedere se questa soluzione, e c’è anche il rischio, sia apprezzata; però dal punto di vista della Roma più di questo evidentemente non può fare perché se c’è un regolamento d’uso che non può essere cambiato, che dice che non si può stare in piedi sulle balaustre; dal mio punto di vista è una cosa ridicola, ma allo stato delle cose c’è e tutti i giorni vedo multe per chi si arrampica appunto sulle stesse. Bisogna vedere che tipo di struttura si vorrà fare e poi fare “altre cose assurde” tipo dare il nome del “lanciacori”. Se ci sarà una cosa del genere sicuramente non ci salirà nessuno. Bisogna vedere anche, insomma, come verrà messa in pratica questa soluzione”.
Bisogna dare anche atto alla società, non solo in questo intervento, ma anche recentemente con il divieto della trasferta di Udine, si sia impegnata al massimo per venire incontro ai tifosi quando dall’altra parte, gli stessi, sembrano che la Roma non si muova. Invece è tutto il contrario… “Si, su questo bisogna dare atto del fatto che la società ha recepito il malcontento, nei limiti del possibile, dell’assurdo, di quello che si sta verificando a Roma. C’è gente “daspata” per aver fatto i cori, che succede solo a Roma e forse in pochissime altre città. Quindi, ripeto, bisogna dare atto che in questo senso si è mossa. Certamente avrei preferito che fosse cambiato il “regolamento d’uso” però, ovviamente, non è che si ragiona da soli. Ci sono anche le Forze dell’Ordine e se dicono di no diversamente non si può fare”.
Ci potrà anche essere la possibilità che le multe “affibbiate” ai “lanciacori” possano essere, con un provvedimento retroattivo, sospese, annullate o rimborsate? “Ma le multe, sotto un profilo formale, rimangono perché se c’è un divieto come all’epoca c’era, hanno modo di essere state fatte; quindi le stesse sono state effettuate, da un punto di vista formale, quasi corretto. Sono stati fatti molti errori dalla Prefettura, dalla Questura e quindi “noi giocheremo” su quello per farle annullare. Se poi la Questura decide di fare una sanatoria perchè comunque si rende conto del fatto che forse le cose non sono state fatte in modo più limpido possibile, quella è anche una soluzione che hanno sul tavolo“.
In futuro come vedi il “tifo organizzato” evolversi: dalle scenografie degli anni ’80 alle restrizioni e alle difficoltà che trovano gli ultrà o ultras di oggi? “Il tifo “spontaneo” è ampiamente in declino come vediamo. Basta vedere lo Juventus Stadium (Allianz Stadium, ndr) dove poche sacche resistono. Dal momento in cui si arriverà alle scenografie organizzate dalle società, tutto finirà”.
Pensi che si potrà ricucire lo strappo fra tifosi e società, (anche se c’è un regolamento che lo vieta, ndr) soprattutto con James Pallotta, che fra problemi di comunicazione, con parole non accennate dallo stesso e magari riportate da ‘noi’ in un modo non corretto, come le misure “facciali” che lo stesso numero uno ha poi spiegato benissimo come sono andate le cose, e fra posizioni prese… (la società si è impegnata al massimo per far annullare il provvedimento di divieto a Udine, ndr)? “Ma io credo che nello stato in cui sono le cose sia impossibile. Sicuramente ci sono state incomprensioni ma più che incomprensioni ci siano stati grossi problemi di comunicazione da parte della proprietà della Roma. Secondo me soltanto con i fatti si potrà ricucire un determinato rapporto. Allo stato delle cose, la spaccatura è irreversibile. Poi se con i fatti la società dimostrerà di tenere a un certo tipo di tifo e non, diciamo, al tifo in generale ci si può pensare ma se l’obiettivo è quello di avere 70.000 mila persone tutte sedute, al loro posto numerato che applaudono quando lo schermo ti dice di applaudire, come accade in qualche società inglese, è chiaro che è una linea che non può piacere ai tifosi come siamo noi”.
La società però ci sta provando e ha cercato di fare l’interesse dei tifosi… “La società da un certo punto di vista sotterraneo, ovviamente fa le proprie mosse diplomatiche quindi io do atto del fatto che stiano cercando di adoperarsi per risolvere questi problemi. E’ che spesso all’esterno questi movimenti sotterranei non sono conosciuti quindi la gente s’infuria perchè pensa che nulla accada e nulla si stia facendo. Nel momento in cui si prenderà atto che qualcosa può cambiare, e allora certamente i tifosi ne possono essere solo che essere lieti. Tutto qui”.
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