La nottata doveva passare e, a quanto pare, è passata. La sosta non sarà piena di cattivi pensieri. «E io sono ancora qua, eh già», cita Vasco Rossi, Eusebio, rispondendo alle voci sul suo possibile esonero. «Niente rancori, ognuno è stato libero di pensare quello che ha voluto ma anche io lo sono. Ce l’ho con qualcuno dentro o fuori Trigoria? Dentro, fuori con tutti quelli che erano con me e poi non più, con amici e nemici». Messaggio chiaro ai naviganti, poi chi non vuole capire è libero di farlo. Il sassolino ha preso la forma di un macigno. Intanto si gode la vittoria. Eusebio parla di «identità ritrovata: la squadra mi è piaciuta in maniera eccelsa, specie nella ripresa». Anche l’aspetto difensivo pare migliore «abbiamo concesso solo l’occasione di Siligardi». Occasione brutta, che poteva fare male alla Roma nel primo tempo. «Nella ripresa gli abbiamo fatto male. Zaniolo? Deve continuare ad allenarsi, normale fare degli errori. Non è abituato a giocare a certi ritmi, sarebbe stato più logico farlo partire dalla panchina ma avevo bisogno di lui. Mi aspettavo un suo calo. Vedo la crescita di Kluivert, Under Lo stesso Pellegrini, che è diventato un leader. Il mercato? Qualcosa faremo in entrata e in uscita».
IL LATO DEBOLE La squadra migliora, ritrova se stessa, la sua identità, ma ancora non riesce a pungere con gli attaccanti. C’è da alzare lo score delle punte. «In questo momento non abbiamo un attaccante da quindici gol. Preferirei qualche gol in più dagli attaccanti. Anche Under, è cresciuto tanto ma può segnare di più».
VAI CON VASCO Buon anno col testo di Vasco, che corrisponde al pensiero di Eusebio. «Eh già, sembrava la fine del mondo. Ma sono ancora qua. Ci vuole abilità. Eh, già Il freddo quando arriva poi va via. Il tempo di inventarsi un’altra diavoleria. Eh, già. Sembrava la fine del mondo. Ma sono qua. E non c’è niente che non va. Non c’è niente da cambiare. Col cuore che batte più forte. La vita che va e non va. Al diavolo non si vende. Si regala. Con l’anima che si pente. Metà e metà. Con l’aria, col sole. Con la rabbia nel cuore. Con l’odio, l’amore. In quattro parole. Io sono ancora qua. Eh, già. Eh, già. Io sono ancora qua…». E così via, sullo stesso tenore. Chiaro, tanto, no?