Con Salah al Liverpool (42 milioni più 8 di bonus, ai quali vanno sottratti i 3 milioni da dare al Chelsea, in virtù del precedente contratto sottoscritto con i Blues) e Manolas ad un passo dallo Zenit (ballano 4-5 milioni tra domanda e offerta), è prossima a chiudersi la prima fase del mercato giallorosso. Ieri l’incontro tenutosi a Monaco di Baviera tra il tandem Monchi-Baldissoni con i dirigenti del club russo non ha prodotto la fumata bianca che tuttavia sembra essere soltanto rimandata. La Roma è entrata nell’ordine di idee di cedere anche il greco e come accaduto con Salah, essendoci già l’accordo economico tra il difensore e l’altra società, l’intesa non tarderà ad arrivare. In giornata previsti nuovi contatti. Al momento non entra nell’affare Paredes che piace a Mancini ma che non è allettato dalla destinazione. Su Paredes c’è anche il Borussia Dortmund (Monchi ha incontrato i dirigenti tedeschi). Non sono escluse altre sorprese in uscita – oltre alle partenze degli esuberi Doumbia (Sporting Lisbona) e Vainqueur (sorpasso del Galatasaray sul Marsiglia), c’è Mario Rui molto vicino al Napoli – alle quali però inevitabilmente seguiranno anche nomi in entrata. Per ora la Roma è ferma all’arrivo di Hector Moreno, oltre al rientro a Trigoria di Pellegrini, per il quale servirà un nuovo incontro con l’agente per risolvere le ultime questioni burocratiche e stabilire l’entità della clausola rescissoria. Ma c’è dell’altro. In primis il giovanissimo Foyth, difensore dell’Estudiantes. Recapitata un’offerta di 6,5 milioni, si attende la risposta. Sull’argentino è forte anche il pressing dell’Atletico Madrid che avendo il mercato bloccato, vorrebbe farlo rimanere in patria, abbassando però le richieste economiche del club sudamericano. Da registrare nelle ultime ore, su segnalazione di Bielsa, anche l’inserimento del Lille. Appare comunque difficile pensare che la Roma possa fermarsi a Foyth. Non è un caso quindi che nelle mire di Monchi sia finito da tempo Lemos, centrale uruguaiano che gioca nel Las Palmas.
ROTTA SULLE CANARIE – Difensore ritenuto ideale per far partire l’azione ma molto bravo nei recuperi, peculiarità che sembra indispensabile per la difesa alta che intende attuare Di Francesco. Nelle Canarie, però, c’è un altro elemento che stuzzica il ds. Si tratta del centrocampista Roque Mesa. È un vecchio pallino di Monchi per la capacità di saper fare tutto e bene. In tempi non sospetti, aprile di quest’anno, il calciatore era stato avvicinato alla Fiorentina. Interpellato, il suo agente aveva risposto sulla questione in modo alquanto sibillino: «E’ un onore essere accostato ad un club così importante anche se in Italia i viola non sono gli unici che ci hanno cercato». L’altra squadra è la Roma. Roque Mesa in questa stagione, con l’arrivo di Quique Setien, ha giocato da playmaker in un 4-2-3-1, pur non essendo un regista di ruolo. Con il precedente allenatore, Herrera, invece, spesso e volentieri giocava come terzo attaccante, quello più portato al sacrificio difensivo. Ruolo che Monchi continua a scandagliare, alla ricerca del nuovo Salah. Di Francesco ha indicato Berardi ma il ds non perde di vista Ounas (vicino al Napoli), Gomez (derby con la Lazio) e lo svincolato Ghezzal che, pur non essendo una prima scelta, ha ricevuto un’offerta da Trigoria.