“La passione per il calcio è innata, ho la fotografia di quando avevo tre anni con il pallone in mano ed ero la bambina più felice del mondo. Ho continuato a sognare il calcio e a giocarci per tutta la vita. In porta ci sono finita per caso: ero un attaccante, si fece male il portiere e il mister mi mise in porta perché ero la più alta, feci una grande parata e dall’anno successivo ho cominciato a giocare come portiere. Ho sempre sognato di giocare come professionista”.
“Siamo un bel gruppo, nonostante ci conosciamo da poco e abbiamo età diverse, ci siamo amalgamate bene, ci aiutiamo molto e andiamo d’accordo. Abbiamo desiderato tanto la prima vittoria, finalmente è arrivata e ci ha dato una carica incredibile. Cerchiamo di lavorare sui nostri errori, la vicinanza dello staff e della società ci ha aiutato ad uscire dal momento iniziale di difficoltà. Il rigore parato contro la Juventus è stata la gioia più grande”.
“Per quanto riguarda il movimento calcistico femminile è stato fatto un grosso passo in avanti, finalmente tante ragazze hanno la possibilità di fare questo come lavoro, in strutture importanti. La visibilità è ottima ma c’è ancora tanto da fare”.