La compagna dell’ex allenatore bianconero interviene sull’addio: «Lui ha dato tutto per il club e poi…» Un punto fermo, intangibile: Nicolò Zaniolo. Ormai ci siamo, il ragazzone firmerà il rinnovo e si tira fuori dal mercato. L’appuntamento con il manager Vigorelli non è stato ancora fissato, perché la Roma deve ancora ufficializzare la struttura sportiva e l’insediamento di Petrachi. Ma non ci saranno sorprese, la stretta di mano è vicina: prolungamento fino al 2024 con stipendio da 2 milioni a stagione più i bonus.
La Roma ha deciso di varare il grande investimento sul futuro per respingere l’assalto delle grandi squadre, dalla Juventus al Tottenham, anche andando in controtendenza rispetto al percorso finanziario che obbligherà il management a ridurre il monte stipendi. Per Zaniolo è stata decisa un’eccezione. E in questa storia, sia pure in minima parte, c’entra Paulo Fonseca, da qualche giorno in trattativa per la panchina: nel suo 4-2-3-1 lo ritiene perfetto per il ruolo di trequartista.
ROMA, GLI OBIETTIVI SONO MARCOS ANTONIO E ISMAILY – Confrontandosi con i dirigenti giallorossi, Fonseca ha apprezzato la linea verde della squadra: oltre a volere la conferma Zaniolo, apprezza le qualità di Lorenzo Pellegrini e di Kluivert. Anche allo Shakhtar è abituato a trattare con i giovani, tanto è vero che dall’Ucraina vorrebbe portarsi un centrocampista del 2000: si chiama Marcos Antonio, uno dei tanti brasiliani che affollano lo spogliatoio del club di Donetsk. Alto 1.68, nazionale Under 20, è stato acquistato a febbraio per 4,5 milioni dallo Shakhtar, che l’ha preso dall’Estoril, in Portogallo. Per Fonseca non è stato difficile notarlo.
Nel campionato ucraino ha fatto in tempo a giocare 5 partite, tutte intere. Ma c’è un altro nome che Fonseca ha segnalato alla Roma: si tratta del pupillo Ismaily, pure brasiliano. E’ un terzino sinistro con caratteristiche molto offensive, sarebbe il sostituto ideale di Kolarov. Classe ‘90, ha fatto lo stesso percorso dell’allenatore, rivelandosi al Braga: è allo Shakhtar dal 2013.
Fonseca lo giudica determinante per il suo calcio e gli affida spesso il compito di impostare l’azione. Un po’ come Maicon nella Roma di Rudi Garcia, è una specie di fantasista di fascia. Resta da capire se il presidente Akhmetov, dopo aver liberato l’allenatore, concederà a Petrachi di fare la spesa dalle sue parti.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida / G. D’Ubaldo