La Roma non sa più vincere. Dopo la doppia sconfitta con il Torino in Coppa Italia e la Juventus in campionato, l’1-1 col Sassuolo fa sprofondare la formazione giallorossa a 9 punti, ma con una gara da recuperare, dal Napoli capolista. «Facciamo mea culpa – l’analisi di Di Francesco a fine gara – perché non abbiamo saputo gestire meglio il vantaggio, dovevamo chiudere prima la partita ma il Sassuolo non ha demeritato. È un pareggio che dà fastidio, un esame non superato, perché dovevamo ripartire da una vittoria. Abbiamo disputato una prestazione sottotono, se vogliamo ambire a essere più grandi non ce lo possiamo permettere. Per competere con le più forti ci manca ancora qualcosa». La Roma è sembrata una squadra stanca e con poche idee. «La stanchezza può essere fisica ma anche mentale, ci sono calciatori che hanno fatto bene, ma è mancata lucidità nell’ultimo passaggio, dovevamo essere più brillanti. Mi auguro sia solo un momento che in una stagione ci può stare, la squadra mi ha dato risposte positive in allenamento. Il gol andava gestito meglio, anzi dovevamo concretizzare maggiormente, ci hanno creato delle difficoltà soprattutto nel primo tempo, paradossalmente abbiamo subito il pareggio quando eravamo schierati bene. Peccato perché era una partita importante, da vincere nonostante non fossimo stati brillantissimi».
La coppia Dzeko-Schick non ha funzionato: entrambi sono rimasti a secco, il ceco è stato sostituito dopo quattro minuti del secondo tempo. Unica consolazione: gli applausi dei tifosi, che non lo hanno abbandonato. «Schick non ha fatto una buona gara, nell’intervallo mi ha detto che non stava bene e mi ha chiesto il cambio. Questo però non significa che non possono giocare insieme. Schick deve crescere e avere la forza psicologica per affrontare un ambiente come questo: deve leggere e sentire un po’ meno quello che si dice. Dzeko ha grandissime potenzialità, mi domando anche io perché non segni, mi auguro che si sblocchi, è importante farlo giocare. Non penso che non digerisca il mio modo di vedere il calcio».