Eusebio Di Francesco aveva dato una maglia a Nainggolan durante la pausa: «Con Radja il caso è chiuso, contro l’Inter sarà titolare». Un’altra l’ha consegnata ieri a Dzeko, durante la conferenza stampa pre-partita: «Edin è motivatissimo e voglioso di far bene. Giocherà dal primo minuto e spero sia determinante come in tante altre occasioni». Lo pensa anche Francesco Totti, difensore del campione bosniaco, con il quale ieri, in partenza dalla stazione Termini, ha dato vita a un siparietto fantastico: «Ma questo treno va a Londra?». «No, non ancora». Chi non riesce a fare un passo avanti nelle gerarchie dell’allenatore, invece, è Patrik Schick: «Mi fate sempre le solite domande. Deve crescere, è venuto in un ambiente difficile. Sento parlare che deve giocare nel 4-3-1-2, nel 4-5-3 o nel 4-7-8. Due attaccanti, un attaccante Ma se uno non è libero di testa non può giocare da nessuna parte e se non è entrato in un contesto generale fa fatica in tutti i modi. Deve ritrovare la condizione, ha lavorato per questo. Le risposte le dà solo il campo. Però sono contento di come si è allenato questa settimana». Schick è sempre più un caso. Alla Roma, come in molte altre squadre, c’è l’embargo sulle condizioni fisiche dei giocatori.
Si nasconde se un calciatore ha una caviglia gonfia, per rispetto della privacy. Ma non c’è problema nel dire che un ragazzo di 21 anni, che in estate ha temuto di vedere spezzata la sua carriera, «non è libero di testa» e «deve ritrovare la condizione e se stesso». Incomprensibile, tanto più se Edin Dzeko è in vendita. Di Francesco spera di rivedere la Roma di ottobre: «Ho chiesto la spensieratezza delle giocate che avevamo in precedenza. Abbiamo fatto tante valutazioni tecnico-tattiche per migliorare quello che non ha funzionato nell’ultimo periodo. Abbiamo allenato il discorso di attaccare meglio la porta. Gonalons e Perotti non saranno convocati. Speriamo di recuperare Diego per Roma-Samp. Per Gonalons sarà un po’ più lunga. Florenzi? Le scelte saranno fatte anche in funzione del recupero di De Rossi». La formazione più probabile è questa: Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, Strootman, Pellegrini; Gerson, Dzeko, El Shaarawy. Vincere a San Siro ridarebbe un morale pazzesco e potrebbe, chissà, limitare le cessioni a quella di Emerson. Pareggiare lascerebbe la Roma nel limbo. Perdere sarebbe tragico. E Di Francesco lo sa: «Non ho mai parlato di scudetto, ma siamo competitivi per la Champions. Sarà una settimana importante per i nostri obiettivi e per dare una risposta. Dobbiamo farlo nel migliore dei modi».