La fumata bianca in serata, prima di cena (e della semifinale primavera con l’Inter), nel bel mezzo della pianura Padana: il Sassuolo lascia finalmente Di Francesco alla Roma. E (quasi) gratis. La penale di 3 milioni, voluta proprio dal tecnico abruzzese, non sarà pagata. L’incontro di Reggio Emilia, con l’ad Carnevali che ha ricevuto il dg Baldissoni e il ds Monchi, è servito per togliere il veto messo dal presidente Squinzi e trovare l’intesa che coinvolgerà almeno un giocatore della primavera di De Rossi senior. I due club, del resto, collaborano da anni e non è da escludere che, dopo il trasferimento dell’allenatore a Trigoria, possano nascere, dopo il vertice emiliano, altre operazioni di mercato.
SVOLTA BUONA – L’annuncio è nell’aria: la Roma vorrebbe farlo già nel weekend, con il Sassuolo pronto a ufficializzare contemporaneamente Bucchi. Non è nemmeno da escludere che possa slittare ancora, fino a lunedì (Squinzi dovrebbe parlare con il tecnico in partenza). Ma Di Francesco è tranquillo e, ormai da dieci giorni, sa di essere l’erede di Spalletti. Il colloquio decisivo, nella capitale, lo scorso 30 maggio. Monchi, dopo i contatti avuti in precedenza e prima di volare con gli altri dirigenti a Boston, gli ha comunicato di persona la scelta. E’ stato proprio lo spagnolo, dopo aver valutato gli altri candidati insieme con il consulente Baldini, a volerlo sulla panchina giallorossa per affidargli il nuovo corso. Lo considera il profilo ideale. Eusebio non arriva alla Roma solo perché conosce la piazza. Nel suo curriculum pesano i metodi di lavoro, con i giovani e anche con i senatori, e le conoscenze tattiche, con diversi sistemi di gioco sempre a portata di lavagna. Il management di Pallotta, oltre al contratto biennale da 1,5 milioni a stagione, cercherà di mettergli a disposizione gran parte del suo attuale staff: il vice Tomei, il preparatore atletico Vizolo, il collaboratore tecnico Pierini e, se sarà possibile, pure l’ex giallorosso Lorieri, ma non da preparatore dei portieri, ruolo già occupato a Trigoria da Savorani.
AFFARE EXTRALARGE – La Roma e il Sassuolo, anche nei prossimi giorni, continueranno a sentirsi. C’è da decidere quale giovane giallorosso andrà in prestito: Marchizza è in pole, Frattesi e Tumminello restano in ballo, così come Ricci (il club emiliano chiede lo sconto sul riscatto). Monchi deve pure definire il rientro alla base di Pellegrini, esercitando il diritto di riacquisto (10 milioni) che però passa dalla firma del centrocampista, e forse prendere Acerbi, il difensore che Di Francesco vorrebbe portare a Trigoria. E magari anche il terzino Adjapong. Il ds si informerà nuovamente su Defrel, cercando di abbassare la valutazione iniziale, superiore ai 20 milioni: la società giallorossa offre 12 milioni. Berardi, invece, è fuori budget, anche perché la richiesta è sembrata subito esagerata: 40 milioni. In quel ruolo, in attesa dell’accordo con il Liverpool per la cessione di Salah, è stato offerto Suso: il Milan ha messo l’esterno sul mercato. L’alternativa è Izquierdo, classe ‘92, del Bruges. La novità: Thauvin dell’Olympique Marsiglia.
SPALLETTI CHIAMA NAINGGOLAN – Se Paredes andrà allo Zenit, la Roma insisterà per Seri, giovane play del Nizza: Monchi lo tratta da tempo. L’Inter ha il sì di Rudiger, ma il club giallorosso non si accontenta di 30 milioni e ne pretende 35. Spalletti, di ritorno da Nanchino, ammette: «Nainggolan? Ci penserò». Il toscano, muovendo i procuratori, sta cercando Radja e anche Strootman. Pallotta ha, però, garantito pubblicamente che i centrocampisti titolari non andranno via. Al posto di Massara, su indicazione di Baldini, ecco Bonato, ex ds dell’Udinese.