Senza offesa: meglio contro il Benevento che la prossima settimana a Udine, non parlare della Champions League. La Roma è ridotta al minimo indispensabile in vista della prossima partita ufficiale, domenica prossima, a causa della lunga lista di indisponibili che per motivi vari non potranno offrire il loro contributo.
TUTTI FUORI – Contiamoli allora: mancano gli squalificati Nainggolan e Pellegrini – a proposito, la Roma ha respirato perché la sospensione è stata di una giornata soltanto – mancherà Bruno Peres che è stato epurato per motivi disciplinari dopo l’incidente stradale in stato d’ebbrezza capitato all’alba di lunedì, e mancheranno i vari infortunati, dal lungodegente Karsdorp che è ancora lontano dal rientro a Gonalons, che sta curando una profonda lesione al polpaccio, dall’ultimo arrivato Jonathan Silva che sta seguendo un programma di lavoro personalizzato con il preparatore Norman al diadema Schick, che anche ieri si è allenato per conto suo e tornerà disponibile con ogni probabilità per la partita successiva con l’Udinese. Il totale fa sette.
IL DUBBIO – Attenzione, possono diventare otto se Daniele De Rossi non sarà in grado di recuperare. Fermo dal 30 dicembre per un problema al solito polpaccio che lo fa penare da quasi quattro anni, costringendolo a frequenti stop and go per non peggiorare i problemi, De Rossi spera di essere pronto per domenica prossima; ma in prospettiva delle serate più importanti, tipo l’andata degli ottavi di Champions a Kharkiv contro lo Shakthar Donetsk, nessuno a Trigoria intende forzare la riabilitazione naturale. Ieri per esempio alla ripresa degli allenamenti il capitano non c’era. O meglio, come Schick lavorava a parte..
DISPONIBILI – E così, esclusi i due portieri di riserva, oggi come oggi Di Francesco ha soltanto 13 giocatori a disposizione più i due giovani aggregati, l’attaccante Antonucci che ha già debuttato con profitto a Genova contro la Sampdoria (ma è infortunato anche lui!) e il difensore Capradossi, tornato dal Bari e immediatamente inserito nella rosa dopo la cessione di Hector Moreno. A un periodo che si annuncia denso di impegni e di tensioni, la Roma si avvicina con pochissime alternative e addirittura scoperta in un ruolo, quello di regista. Per questo Di Francesco medita di convocare il baby Andrea Marcucci, classe ‘99, centrocampista della Primavera. Ma anche in difesa, sulle fasce, il turnover non può esistere: Florenzi a destra e Kolarov a sinistra non possono fermarsi.
LE MOSSE – A seconda dei progressi di De Rossi, Di Francesco dovrà dunque decidere se insistere con il 4-2-3-1 che ha fruttato la vittoria a Verona o se tornare al sistema di gioco più familiare, il 4-3-3. La sensazione è che con il capitano dentro, la Roma ripartirebbe dal secondo modulo. Viceversa insisterebbe sul doppio mediano, con Gerson arretrato nel ruolo di playmaker in coppia con Strootman. A quel punto resterebbe scoperto il ruolo di trequartista per il quale Di Francesco sembra aver individuato Defrel. A destra sarebbe confermato Cengiz Ünder, gratificato dal primo gol in Serie A segnato domenica scorsa, mentre sulla fascia opposta si giocherebbero l’undicesima casella libera Perotti ed El Shaarawy.