L’ennesima frenata allontana la Roma dalla vetta. Nove punti dal Napoli iniziano ad essere tanti, anche se c’è sempre da giocare il recupero con la Sampdoria. Di Francesco ne è consapevole. Come sa che quanto fatto di buono sinora (superamento del primo turno in Champions, vittoria nel derby, risalita spedita in classifica prima d’iniziare a rallentare con Genoa e Chievo) rischia di finire nel dimenticatoio dopo l’eliminazione dalla coppa Italia, il ko con la Juventus e il pareggio inatteso con il Sassuolo. Gli equivoci, che lui stesso era stato bravissimo a mascherare grazie al lavoro sul campo, ci sono. E sono sempre più evidenti. In primis Schick, che rimane un talento ma non un esterno adatto per il 4-3-3: «Non ha fatto bene ma le cose vanno anche provate. Tra l’altro il ragazzo era influenzato. Questo non vuol dire che non può giocare insieme a Dzeko. Cambiare modulo? Per due gare, non si può buttare al mare un lavoro di mesi». Quello che appare chiaro, anche ai suoi occhi, è che così non va. Altra nota stonata, Dzeko. Che poi, definirla stonata, non è nemmeno giusto nei confronti di Edin che anche ieri si è battuto, ha confezionato l’assist per Pellegrini e ha segnato un gran gol, annullato per una mera questione di centimetri: «Ha creato tante occasioni ma concretizzato poco. Poi quello che ha fatto gli è stato tolto dal Var, a dimostrazione che è un momento in cui gira poco a lui e alla Roma». A proposito del Var, tende a precisare: «Ribadisco per l’ennesima volta che non mi piace. Quando ci sono errori poi dà più fastidio. C’è chi lo ama, io no. Guardate il gol di Florenzi, sono questioni di millimetri o centimetri. Come si valuta un blocco? C’è fallo o no? Non c’è uniformità sugli episodi, ed è un problema».
IL PROBLEMA – Si sofferma sull’analisi della gara: «Paradossalmente quando abbiamo fatto meglio sul punto di vista della manovra nella ripresa, non siamo riusciti a chiuderla. Eravamo passati in vantaggio anche non meritandolo per i tanti errori tecnici commessi. Abbiamo trovato una squadra in salute ma noi siamo mancati nella gestione di certi palloni che una squadra che vuole diventare grande deve saper fare». Eusebio poi torna sul problema del reparto offensivo: «Facciamo fatica a fare gol, è un dato oggettivo. Dobbiamo migliorarci e lavorare, ora con l’Atalanta abbiamo una partita importante. Dobbiamo fare della valutazioni. Prima facevamo gol con facilità, adesso facciamo fatica ed è per certi versi inspiegabile. Perché siamo stati una settimana a dire che non segnano i centrocampisti, poi quando vanno in rete loro si bloccano gli attaccanti». È visibilmente amareggiato: «Il pari con il Sassuolo dà veramente fastidio. Probabilmente l’eliminazione dalla coppa Italia ci ha tolto qualcosa dal punto di vista mentale. Per uscire da questo momento dovevamo solo vincere, non lo abbiamo fatto e ci dispiace. Ci sono state anche decisioni arbitrali al limite. Dobbiamo continuare a lavorare, cercare di migliorare e dare forza ai nostri attaccanti. Per tornare competitivi servono i loro gol. Se vogliamo arrivare in alto, Dzeko deve riuscire a segnare almeno 20 reti. Questo non vuol dire che ora va messo in croce. Vive un periodo poco fortunato, è ovvio che ci mancano i suoi gol. Come quelli di Nainggolan, che l’anno scorso segnava da qualunque posizione tirasse».