Eusebio Di Francesco si racconta in un’intervista esclusiva ala Corriere dello Sport oggi in edicola nella quale risponde con grande sincerità alle curiosità principali su questo avvio di stagione. Tante le domande sui giocatori, specialmente sui nuovi acquisti. Si parte da Schick: “L’intervista? E’ stato male interpretato. Vi assicuro che ha dei mezzi tecnici impressionanti, ora deve dimostrare di essere da Roma”. Scontata anche la domanda su Defrel, altro oggetto misterioso di questa campagna acquisti, soprattutto considerando il sacrificio economico per strapparlo al Sassuolo: “Greg è un calciatore che ha bisogno di rinforzi di autostima. Vi assicuro che è un attaccante forte, molto forte: e questo conta per me, non quanto è stato pagato. Quando ritroverà il gol, passerà tutto”.
Pellegrini: “E’ il calciatore della rosa in cui più mi rivedo. Lui però è più tecnico di me. Io avevo più corsa. Lorenzo ha grandissime potenzialità ma non si deve fermare“. In tanti si domandano ancora quando è stato il momento in cui lo sfortunatissimo Karsdorp si è rotto il crociato durante la partita col Crotone. Di Francesco racconta: “Al 65’ era in campo e io vedevo che si toccava di continuo il ginocchio. Poteva sembrare muscolare, gli ho chiesto come andasse e mi diceva “tranquillo, tranquillo”. E invece si era rotto. Capita di non accorgersene”.
Qualche battuta sul derby in programma dopo la sosta: “Come si batte la Lazio? Non voglio svelare molto, ma non snatureremo il nostro gioco. Sappiamo che la Lazio è brava a sfruttare le ripartenze, noi metteremo in atto la nostra strategia per vincere la partita”. Sulla Juventus e corsa allo scudetto: “La differenza con i bianconeri è nell’abitudine a giocare grandi partite una dopo l’altra: campionato, Champions, campionato. Comprano giocatori adatti a questo tipo di stress, di mentalità. E poi ragazzi, hanno lo stadio di proprietà. Quello porta 10 punti in più in classifica. Noi dobbiamo lavorare tanto per essere da scudetto. E ci stiamo attrezzando, conoscendo le nostre rivali. C’è il Napoli davanti che gioca un gran bel calcio. Ma io sono convinto che resti la Juve la squadra da battere: la novità di questo campionato magari è che ci siamo tutti avvicinati di più a loro. E conta che noi siamo lì, pronti”.