Eusebio Di Francesco è a Roma (come svelato da Pagine Romaniste). Per vederlo invece alla guida della Roma, manca poco. L’intesa col tecnico abruzzese esiste da tempo (pronto un triennale). Serve trovare un punto d’incontro con il Sassuolo, ufficiosamente contrariato per l’addio anticipato dell’allenatore. In realtà è un po’ il gioco delle parti: che Eusebio volesse lasciare il club emiliano era il segreto di Pulcinella. Che avesse un accordo con la Fiorentina pure. Poi è arrivata la Roma che non potendo strappare Sarri, Emery e Montella ai rispettivi club di appartenenza, ha deciso di puntare con convinzione su un tecnico emergente, bravo a lavorare sul campo e con i giovani, pronto ormai al grande salto. Un identikit che corrisponde a quello tracciato ieri dal ds Monchi a Roma Tv: «Sappiamo già chi vogliamo a capo del progetto sportivo a partire dalla prossima stagione e stiamo lavorando per questo. Un allenatore che abbia le idee chiare, che sia dedito al lavoro e che sappia abbracciare la filosofia della società, che trasmetta i valori del club e che sia un vincente. Penso che in questi cinque aspetti possa essere riassunto il profilo di tecnico che vogliamo per il futuro». Eusebio ha quattro delle caratteristiche elencate dallo spagnolo. Gli manca la quinta. Quel vincente che poi è facilmente aggirabile considerando gli obiettivi di partenza e il materiale a disposizione. Portare il Sassuolo in A e regalargli l’Europa League, per una realtà come quella emiliana, va considerata ad esempio una vittoria.
L’ATTESA – Certamente al tecnico abruzzese il coraggio non manca. Perché una volta contattato dalla Roma, non ha potuto far altro che dire di sì, pur sapendo di rischiare in prima persona. La Fiorentina non lo ha aspettato e ha virato su Pioli mentre con il Sassuolo il rapporto ormai è chiuso. Tuttavia, al netto delle rassicurazioni che arriveranno il giorno della presentazione, lo spauracchio di Emery ha aleggiato sulla sua testa per diverso tempo, prima che l’autogol al 90’ dell’Angers in coppa di Francia (e la conseguente conferma dello spagnolo alla guida del Psg) non spazzasse via le ultime perplessità. La volontà di prendere un tecnico che conoscesse già la serie A, ha fatto il resto orientando la decisione di Monchi su Di Francesco che è stato, nel casting giallorosso, in ballottaggio anche con Paulo Sousa, ora avvicinato al Porto e al Dortmund.
DA FAVILLI A MARESCA – Intanto mentre Pallotta ha rinviato la partenza per gli Usa a questa mattina (da non escludere che ieri, quando l’attenzione mediatica era rivolta a Spalletti, abbia incontrato in segreto Di Francesco che stranamente, poco dopo, è stato avvistato all’Eur, non lontano da Trigoria), Monchi – pronto ad annunciare a breve il rinnovo biennale di De Rossi – la scorsa settimana si è recato ad Ascoli. Obiettivo: l’ex primavera della Juventus, il centravanti Andrea Favilli (classe ‘97), ora nel club marchigiano ma che il Livorno può riscattare per tre milioni. La società toscana non pare intenzionata a riprenderselo. Al suo posto è pronta la Roma. Tra l’altro al club bianconero, alla ricerca del successore del tecnico Aglietti, è stato proposto Enzo Maresca, amico di Monchi dai tempi del Siviglia.