Roma, capitale delle grandi incompiute. Daniele Frongia, assessore allo Sport ed ex vicesindaco della giunta Raggi, non ne fa un mistero: «Ci confrontiamo ogni giorno con l’assenza di fondi e il degrado». Nel dossier che ha messo assieme — si parte da Italia ‘90 e si arriva fino ai Mondiali di Nuoto del 2009 — ci sono almeno 20 anni di impianti realizzati e mai completati. Frongia li elenca uno dietro l’altro: «Valco San Paolo, le Vele di Calatrava… ma ci sono ferite, grandi e piccole, in tutti i 15 municipi. Vogliamo sanarle».
Assessore, in cima alla lista dei desideri dei romanisti ora c’è il nuovo stadio della Roma. Un impianto che rischia di restare a sua volta una chimera. «Il Campidoglio vuole andare avanti, come il club giallorosso. La sindaca ha manifestato la sua disponibilità a proseguire nella trattativa laddove non ci siano irregolarità nell’iter».
Il M5S d’opposizione non voleva l’impianto di Tor di Valle. «Ovvio, parliamo del primo progetto di Marino e Caudo. Prevedeva la costruzione di un quartiere con il doppio delle cubature attuali. Lì ci sarebbe stata una bella speculazione».
Alla fine dei giochi, però, tra gli indagati per corruzione c’è Paolo Ferrara, capogruppo M5S. «Sono convinto che la sua posizione verrà chiarita positivamente. Lo pensiamo tutti in Comune».
E Lanzalone? «Abbiamo lavorato su alcuni progetti di sponsorizzazione in campo sportivo quando era presidente di Acea. Dopo aver letto carte e giornali, c’è delusione».
Torniamo sulle incompiute e partiamo da Valco San Paolo. «La piscina è aperta per i Mondiali del 2009 ora è in stato di abbandono. Lavorando con l’assessora Margherita Gatta e la presidenza del Consiglio abbiamo trovato un milione di euro per completare l’impianto di cui è già concessionaria la Federnuoto. Diventerà un centro per campioni come quello di Ostia. Ma sarà aperto anche a chi vuole allenarsi a prezzi contenuti».
Del Mondiale 2009 sono anche le Vele di Calatrava. «La maggioranza sta valutando più progetti con gli assessori Luca Montuori e Linda Meleo. Una delle proposte è quella dell’università Tor Vergata e prevede anche una monorotaia tra la metro A alla C. La stiamo vagliando. Per completare il quadro, abbiamo appena messo a bando la piscina di via Taverna».
Nella sua lista c’è il Flaminio. «Vogliamo riaprire lo stadio per il rugby e non solo. Ieri il soprintendente Prosperetti ci ha confermato che è stato apposto il vincolo sulla struttura (dovrà restare pubblica e votata allo sport, ndr). Ma non lo viviamo come un paletto. Il vincolo non è per forza qualcosa di negativo, dobbiamo sfruttarlo snellire l’iter per il progetto in discussione con Getty Foundation. Pier Luigi Nervi project association e Coni».
I tifosi giallorossi si chiedono anche cosa ne sarà di Campo Testaccio. «A breve partiranno le bonifiche dell’Ama. Abbiamo avviato più di un discorso, anche con l’As Roma. Quando i romani saranno in vacanza, speriamo di chiudere alcuni dei dossier più caldi».
Crede che con un governo amico sarà più facile? «A questo esecutivo chiedo quello che chiedevo prima a Gentiloni. La sindaca aveva chiesto un incontro per gli Europei del 2020. Nulla da fare… ora avremo un governo non sordo. Il Comune sarà l’organizzatore di quattro match all’Olimpico, compresi i tre dell’Italia e la partita inaugurale . Ci teniamo a fare bella figura davanti a un miliardo di telespettatori»
Ci si poteva riuscire anche con le Olimpiadi. «La posizione della sindaca Raggi era largamente diffusa, anche dal M5S a livello nazionale. Immaginare dei Giochi “fatti bene”? La risposta sarebbe la stessa: no»