Poche parole, tanti fatti. Aleksandar Kolarov è il giocatore ideale per qualsiasi allenatore e un cliente scomodo per chi deve intervistarlo: se sbagli domanda, ti gela con lo sguardo e ti risponde al massimo a monosillabi. Incute timore il serbo e oltre i giornalisti «malcapitati» ne sono consapevoli i suoi compagni più giovani nella Roma. Kolarov non risparmia mai un rimprovero nei loro confronti quando sbandano, che si tratti di una partita (vedi Pellegrini col Sassuolo e l’Atalanta), un semplice allenamento, ma anche attività collaterali dove bisogna mantenere comunque un certo ordine. Descritto così, sembra un problema. Invece il terzino ex laziale è una risorsa e una delle poche certezze di una squadra alla perenne ricerca di stabilità. È vero, dopo un avvio di stagione da trascinatore assoluto è calato anche lui, ma il suo rendimento non è mai andato sotto certi standard e al San Paolo s’è visto più di un segnale di piena ripresa. Da un giocatore di 32 anni, con alle spalle tanto calcio ad altissimi livelli, ci si aspettava un’annata molto più intermittente. Invece i numeri raccontano una verità che fa impressione: con 32 presenze su 35 gare ufficiali, 3 gol e 10 assist vincenti, 2.849 minuti giocati in stagione, (2.219 in campionato) è dietro solo Dzeko come impiego tra i giallorossi di movimento. E venerdì ci sarà il sorpasso.
Dopo averlo risparmiato solo a Udine, Di Francesco ha deciso infatti di fargli giocare anche la sfida contro il Torino dall’inizio. Juan Jesus servirà al centro della difesa al posto di Fazio squalificato, mentre Jonathan Silva si allena ormai con regolarità ma sarebbe un azzardo lanciarlo da titolare in una sfida importante per la classifica e il morale in ottica dello Shakhtar. Per il portoghese ci sarà magari spazio in corso d’opera e se la sostituzione avverrà dopo almeno 71 minuti, Kolarov balzerà in testa alla classifica degli stakanovisti stagionali di Trigoria: anche Dzeko è squalificato e resterà fermo a 2.920 passati in campo finora di cui 2.276 in serie A. Se si allarga lo sguardo all’intero calcio italiano, solo sette giocatori di altre squadre hanno accumulato più fatica di Kolarov finora. Ben tre sono del Napoli – Koulibaly, Hysaj e Insigne – poi Kessie (il primo della lista con 3.264 minuti) e Bonucci del Milan, Parolo della Lazio e Freuler dell’Atalanta. Ma tutti loro hanno partecipato all’Europa League, con almeno una partita in più disputata rispetto alla Roma, o anche di più nel caso di Lazio, Milan e Napoli impegnate tra Supercoppa e preliminari vari.
Detto che la difesa anti-Toro verrà completata da Florenzi e Manolas, a centrocampo riposerà De Rossi nonostante oggi rientrerà in gruppo e domani sosterrà l’allenamento spostato al pomeriggio per consentire al capitano di partecipare al funerale di Astori stamattina a Firenze, insieme agli altri compagni e ai dirigenti che avevano mantenuto un legame solido con lo sfortunatissimo Davide. Gonalons è pronto a tornare dal 1’ in regia, Nainggolan confermato, Gerson in vantaggio su Pellegrini per far rifiatare Strootman. In attacco Schick ed El Shaarawy sicuri del posto, Di Francesco deve decidere se spremere ancora Under o affidarsi a Defrel.