Pochi dubbi di formazione, nella testa di Di Francesco. Tantissimi, al contrario, sull’atteggiamento che la sua Roma riuscirà a tenere domani sera. Il tecnico sta preparando il ritorno contro lo Shakhtar dell’Olimpico (ore 20,45), cercando di gestire gli sbalzi d’umore che la squadra ha dimostrato di continuare ad avere in campo, anche contro il Torino. Nonostante la larga vittoria finale (3-0), il primo tempo è sembrato a tratti imbarazzante, restituendo ancora una volta la sensazione di un gruppo discontinuo, troppo spesso perso in pericolosi momenti di blackout. E così, mentre le idee sono piuttosto chiare su chi dovrà scendere in campo, l’attenzione maggiore di queste ore è legata alla testa dei giocatori.
In difesa torna titolare Fazio, squalificato contro il Torino, a far coppia con Manolas (Florenzi e Kolarov esterni). Confermato il centrocampo dei big — De Rossi, Nainggolan, Strootman — anche se qualche dubbio è legato alla presenza dell’olandese, con Pellegrini che scalpita per avere una chance di partire dal primo minuto. Kevin è stato tra l’altro tra i peggiori nell’ultima di campionato e una sua esclusione non sorprenderebbe più di tanto, a corredo di una stagione in cui l’olandese fatica tantissimo a ritrovarsi. Due terzi dell’attacco sarà diverso rispetto a quello contro il Torino: fuori i deludenti Schick ed El Shaarawy, dentro Dzeko e Perotti (ancora non al meglio Defrel). Unico confermato del tridente offensivo, Ünder, punto fermo ormai degli equilibri: il turco è il giocatore che più ha cercato di fare qualcosa di più in fase conclusiva, rispetto ai colleghi di reparto.
«Contro lo Shakhtar dovremo avere equilibrio — ribadisce Di Francesco, fuori e dentro lo spogliatoio — perché è una squadra più brasiliana che ucraina. Sono sicuro che potremo metterli in difficoltà». All’andata la Roma ha perso 2-1, potrebbe quindi bastarle anche fare solamente un gol (e non prenderne) per superare il turno. «Secondo me più li faremo palleggiare, più avremo difficoltà — continua il tecnico — Farò vedere la gara di andata ai miei ragazzi: se giocheremo come abbiamo fatto lì nei primi 50 minuti, possiamo qualificarci. La medicina è il campo, e basta. Ma possiamo fare ancora meglio: io ho l’abitudine a guardare solamente davanti, e sono convinto che con l’aiuto dei nostri tifosi, ce la faremo. Saremo in dodici all’Olimpico, abbiamo bisogno del sostegno della nostra gente, ma dovremo essere noi a trascinarli con la nostra prestazione». Ha compiuto ieri 27 anni, Florenzi, sommerso di auguri sui social, ma ancora in attesa del rinnovo contrattuale. Monchi sta lavorando in queste settimane alla situazione dell’azzurro in scadenza nel 2019. E alla possibilità di rinnovare il contratto ad Alisson, blindando il super portiere brasiliano con una clausola rescissoria alta.