Sottotraccia, sottovoce, ma probabilmente non sottotono. La Roma lavora al dopo Spalletti con un pizzico di inevitabile imbarazzo, ma con la coscienza di aver fatto il possibile per provare a trattenere un allenatore che sembra aver fatto altre scelte.
NUOVO – Direttore Impressioni? La società si muove. Non è un caso che un nuovo direttore sia in arrivo. Si tratta di Luca Danovaro, ex manager di Nike, Samsung, Motorola e Moleskine, che avrà innanzitutto il compito di sopravvivere in quella sorta di Triangolo delle Bermuda rappresentato dal settore commerciale, che nei 6 anni di gestione Usa ha visto succedersi tanti responsabili (Winterling, Barror, Brambilla e Colette) senza che sia tornato quel «main sponsor» che manca oramai dal 2013.
DI FRANCESCO – Ma nell’universo giallorosso, inevitabilmente l’attesa più grande è per l’allenatore. La Roma ha infatti virtualmente bloccato Eusebio Di Francesco, che avrebbe pretese d’ingaggio non elevate (due anni a 1,5 milioni più bonus), anche se con la zavorra di una clausola di rescissione dal Sassuolo (3 milioni) da discutere in qualche modo, magari inserendo giovani in gamba che possano piacere al club neroverde (Tumminello). Di Francesco piace perché sa lavorare con i giovani e sarebbe perfetto per portare avanti il progetto Usa, ma in società c’è chi storce il naso sia perché legato a gente della precedente gestione (è stato calciatore giallorosso dal 1997 al 2001), sia perché non entusiasma la piazza. Detto che neppure Emery o Paulo Sousa porterebbero i tifosi in strada per i caroselli, al vertice della società giallorossa c’è chi fa notare come anche gente come Sacchi, Allegri, Sarri o il primo Spalletti parevano inadatti a un club ambizioso, quando poi invece hanno fatto storia. Non basta. La presenza di Di Francesco renderebbe anche più solida la caccia agli obiettivi del Sassuolo da tempo nel mirino: Defrel come vice Dzeko e soprattutto Pellegrini, da inserire in una mediana che avrà dei volti nuovi. Allora è fatta? La Roma smentisce, ma sabato Di Francesco incontrerà Squinzi e, se arriverà il via libera da Trigoria, per lunedì sarà pronto.
EMERY – Per il nuovo allenatore, comunque, non mancano anche altri contatti. Com’è noto, Unai Emery piace, ma è in attesa della finale di Coppa Francia in programma sabato. Se la vincesse, non è escluso che possa continuare a onorare quel triennale firmato l’estate scorsa con il Psg, cosa che ovviamente farebbe assai volentieri, anche se la buonuscita aiuterebbe la Roma nell’eventuale trattativa per l’ingaggio. Da Trigoria, comunque, fanno sapere come non è vero che il nuovo d.s. Monchi lo sponsorizzi in modo furibondo, perché il dirigente sa bene come il tecnico spagnolo abbia una relativa conoscenza del calcio italiano.
SOUSA – Ma al momento non è una corsa a due, perché è stato contattato anche Paulo Sousa, che conosce il calcio italiano ed internazionale ed ha anche l’esperienza da ex giocatore di primo livello. Il «sì» del tecnico sarebbe scontato, ma nulla è ancora fatto. Se le sue idee di calcio piacciono, non convince il suo profilo a volte poco aziendalista, e da questo punto di vista le referenze fiorentine non sono ottime. Impressioni? Per ora guida Di Francesco.