Leggi 3-1 e pensi a una gara a senso unico o quasi. E invece per almeno un’ora il Sassuolo gioca, crea occasioni su occasioni, sprecando l’impossibile. È la stranezza del calcio che poi tanto strano non è. In primis perché una gara dura 90 minuti e poi perché una squadra si compone di tre reparti: difesa, centrocampo e attacco. E se gli emiliani, eccellenti dalla mediana in su, dietro fanno concorrenza alla banda del buco e uscire indenni dall’Olimpico è impossibile. Anche contro una Roma stanca, frastornata a lunghi tratti dai ritmi impressi dagli ospiti e dagli schemi zemaniani di Di Francesco che poi, come il boemo, difetta non poco dietro. Quanto segue ne è la conseguenza: la rete del vantaggio di Defrel viene ribaltata già nel primo tempo dall’uno-due di Paredes e Salah. Gol del 2-1 viziato da una evidente spinta dell’egiziano. Poi nella ripresa, tocca a Dzeko archiviare la pratica. «Abbiamo sofferto nel primo tempo, poi le cose sono migliorate. La Juve? È difficile. Concentriamoci sul secondo posto», il commento finale di Strootman.
RITMI FORSENNATI – È una gara ricca di errori, condizionata dall’impegno di giovedì in Europa League della Roma che inevitabilmente non può imporre le cadenze avute col Lione. Il Sassuolo è bravo ad approfittarne: pressing altissimo, come la difesa (praticamente a centrocampo), con Berardi e Politano pronti all’uno contro uno quasi sempre vincente sulle fasce. Il resto è completato da Duncan e Pellegrini in versione mastini di qualità e Defrel, terminale offensivo. Il problema per Di Francesco è che Defrel segna un gol ma se ne divora altri 4 e gli interpreti della fase difensiva sono di un gradino sotto rispetto agli altri. Letschert, per l’occasione terzino destro, sembra catapultato in un campo di calcio da un altro pianeta, Peluso fa una fatica incredibile al centro, condizionando anche la prova di Acerbi. Ed è un peccato per gli emiliani che per 60’ dominano la gara. Defrel prima spreca su traversone tagliato di Berardi (3′) poi non perdona sfruttando un velo di Politano (9′), su assist di Berardi. Il Sassuolo è padrone del campo, sfiora ancora con Defrel il raddoppio ma poi si complica la vita da solo. Già in avvio Letschert aveva regalato un assist a Salah che a tu per tu con Consigli non aveva trovato lo specchio. Al 16′ la difesa non sale e permette a Paredes di prendere la mira e trovare l’angolino per il pareggio. Poi il solito Letschert si perde Emerson che colpisce la traversa. Dopo il pareggio, Szczesny che nega due volte il gol a Politano e Defrel, prima che l’arbitro non si accorga della spinta a un avversario di Salah che poi da due metri segna il 2-1. Dzeko chiude i conti Ripresa che inizialmente sembra la fotocopia dei primi 45 minuti con Defrel che continua a sprecare (due volte) e la Roma che in contropiede rischia di dilagare con il Salah scatenato. Eusebio Di Francesco sostituisce l’attaccante francese con Matri, sperando in un killer instinct diverso. Luciano Spalletti fa lo stesso con Dzeko che dopo aver impegnato severamente Consigli chiude i conti dopo un dai e vai cestistico con Strootman. Il Sassuolo alza bandiera bianca, la Roma tira un bel sospiro di sollievo.