La Roma continua a studiare il linguaggio tattico di Paulo Fonseca, a fare fiato e muscoli. Ma i buchi ci sono ancora, legati all’apprendimento e alla rosa non ancora completa. Dzeko – nella ottava amichevole estiva, a Perugia contro il Bilbao, comincia in panchina, stanco e ora nervoso per la situazione che c’è intorno a lui. Dici, c’è Schick. No, è rimasto a casa all’ultimo momento per un affaticamento. Ed ecco come, inizialmente, a guidare l’attacco ci sia Defrel, dato in partenza.
La Roma per la prima volta in questa estate fonsechiana non vince: finisce 2-2, gol di Muniain, Kolarov, poi due rigori di Raul Garcia e Pellegrini, quello della Roma molto contestato dai baschi. Ma al di là del risultato, s’è vista una squadra mascherata, specie nel primo tempo e come detto con alcuni problemi da risolvere, di rosa e tattici. Ma siamo ancora in preparazione, quindi ci sta. E’ stato un buon test dal punto di vista dell’agonismo (campo pessimo) non brillante sotto l’aspetto tattico e del gioco.
LA ROTAZIONE – Fonseca ruota la squadra e propone anche Antonucci al posto di Zaniolo. Mancini fa coppia con Jesus, ma il gol del vantaggio del Bilbao arriva da uno svarione di Diawara, che sbaglia il controllo e mette in difficoltà i due centrali, specie il brasiliano. Il primo tempo, come detto è in maschera. Si vede qualche spunto di Pellegrini nel ruolo di secondo regista e di Spinazzola, abile nella corsa e pericoloso quando supera la metà campo, grazie allo spazio che gli concede Perotti, che gioca molto interno, così come Under (non benissimo) prima e Zaniolo poi.
I CAMBI – Nella ripresa continuano gli esperimenti, Fonseca sposta Spinazzola a destra e non cambia il suo calcio: l’ex Juve sempre proiettato in avanti, non sente la differenza di fascia. Davanti a lui trova, come detto, Zaniolo (becca subito il solito giallo e nel finale ruba un rigore all’arbitro Maresca, procurando le proteste furiose del Bilbao), che prende il posto di Under. A centrocampo continua a mancare Veretout e Fonseca prova le altre coppie, nella ripresa si vede Cristante al posto di Diawara.
La Roma appare con i soliti pregi (impostare dal basso e il pressing) e i difetti (la difesa alta, e i soliti errori in appoggio). Questi problemi difensivi vanno aggiustato, al di là del difensore nuovo che arriverà. A Perugia Fonseca è rimasto deluso per la scarsa produzione offensiva, specie nel primo tempo. L’assenza di Dzeko si è fatta sentire e, si teme, si faccia sentire anche in futuro. La Roma nella ripresa alza il ritmo, si vede qualcosa di meglio. Kolarov, subentrato al posto di Florenzi, trova il pari con una splendida punizione dai 25 metri.
Per Dzeko c’è spazio negli ultimi venticinque minuti ma combina poco: entra e i tifosi della Roma gli regalano la solita ovazione e Perotti invece gli cede la fascia. La Roma fa in tempo a prendere il raddoppio, con il solito errore in appoggio, dal limite dell’area, stavolta di Pellegrini. Palla persa, tiro in porta e braccio galeotto di Mancini a deviare il pallone. Rigore di Raul Garcia, rete. Contestato il penalty concesso alla Roma: Maresca scambia il fallo di mano di Zaniolo con quello di un avversario: segna Pellegrini. Fonseca alla fine si accontenta, ma sa che la squadra deve crescere. «Dobbiamo migliorare, ma mi piace come i ragazzi interpretano la partita».
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni