Una partita dell’«altro» campionato, di quelle che se non le vinci è come se perdessi punti da tutte le big. La Roma va a Benevento consapevole che nel calcio italiano di oggi un pareggio contro l’ultima in classifica (a quota zero) sarebbe una mezza sciagura. Un successo, invece, basterebbe per rosicchiare due lunghezze almeno all’Inter. Per evitare spiacevoli sorprese, Di Francesco cambia sei uomini rispetto alla gara col Verona, un po’ per esigenze d’infermeria (Nainggolan acciaccato è rimasto a Trigoria con Schick) e molto per scelta. In difesa a destra gioca Bruno Peres perché «sarebbe un grosso rischio schierare dal 1’ Florenzi, meglio farlo nel corso della partita». Turno di riposo anche per lo stakanovista Manolas, che lascia spazio a Fazio e Juan Jesus, mentre a sinistra Kolarov non può ancora rifiatare. La vera novità è in cabina di regia: Gonalons è pronto al debutto assoluto al posto di De Rossi e sarà il 21° giallorosso utilizzato da Di Francesco in 5 gare ufficiali. «Lo volevo già far giocare a Genova contro la Sampdoria – spiega l’allenatore – poi ho scelto altre soluzioni. È cresciuto tantissimo e sono convinto che ci darà una grossa mano». Con il francese a centrocampo un Pellegrini più avanti rispetto a tutti nella conoscenza della filosofia di Eusebio e uno Strootman che invece ha bisogno di «studiare» in campo dopo la pausa con l’Hellas e oggi pomeriggio (si parte alle 18) guiderà la squadra da capitano.
Cambiano anche due terzi dell’attacco, con Perotti e Defrel di nuovo titolari sugli esterni e Dzeko confermatissimo al centro dopo la doppietta di sabato scorso. «È in un momento positivo – sottolinea DiFra – e sta prendendo confidenza con il gol». Guai a fermarlo quindi. Mentre per vedere all’opera Schick c’è bisogno di tanta pazienza. «È arrivato a Roma con nemmeno cinque allenamenti col pallone fatti alla Sampdoria. Quando è sbarcato qui ha detto di sentirsi pronto a giocare ma non lo era assolutamente: lo alleno e so le difficoltà che può aver avuto nel rimettersi al passo degli altri. Ha avuto un nuovo piccolo fastidio, salterà questa partita e la prossima. Mi auguro prima di tutto che si possa allenare in maniera adeguata per poi poterlo mettere in campo nel modo migliore. Anche quando ha giocato, seppur per 20 minuti, si è visto che non è ancora brillante». Quando sarà finalmente possibile, lo aspetta un doppio ruolo: esterno a destra e alternativa a Dzeko: «Possono giocare benissimo insieme». E sul tormentone tattico Di Francesco ribadisce: «Chi mi definisce integralista sbaglia e non mi conosce: vi pare che sottovaluto la fase difensiva? Da lì spesso nascono le azioni per far gol». Oggi una nuova prova, sapendo che «battere il Benevento è importante per non staccarsi dagli altri: quella partita in meno ci pesa psicologicamente. Sento parlare spesso degli 87 punti dell’anno scorso, sono tanti, ma è meglio raggiungere un obiettivo alla fine». Spalletti ne sa qualcosa.