Scatta l’ora R. L’ora della Roma, l’ora dei Romani della Roma. Eusebio Di Francesco punta sulla qualità, sul turnover e in questo caso anche sul senso di appartenza. Contro il Sassuolo dovrebbe utilizzare contemporaneamente il capitano, De Rossi, con il vice Florenzi e con il rampante Pellegrini, che proprio con l’altra maglia ha dimostrato di meritare la Serie A e la Nazionale.
EMOZIONI – E’ una partita dai mille significati anche per l’allenatore che nel Sassuolo, al netto di un brevissimo periodo da esonerato di cui il patron Squinzi si è scusato, ha capito di essere diventato bravo, non solo e non tanto per l’exploit della promozione in Serie A quanto per la successiva salvezza, arrivata quasi per miracolo, e per il primo storico ingresso del club in Europa. Se non avesse guidato il Sassuolo fuori dai confini italiani, anzi, forse Di Francesco non sarebbe mai stato scelto dalla Roma: Monchi lo notò quando travolse (3-0) l’Athletic Bilbao nel girone di Europa League. Ma contro Beppe Iachini, che ha infilato tre vittorie consecutive in campionato dopo essere subentrato a Bucchi, Di Francesco non può che essere spietato, sperando che la sua squadra recuperi il feeling con il gol: nelle ultime otto partite giocate, soltanto una volta ha segnato più di un gol ed è successo contro la Spal che era rimasta in dieci dopo pochi minuti.
FIDUCIA – Nell’operazione rilancio post-natalizia, essenziale a seguito dell’eliminazione in Coppa Italia e della sconfitta allo Stadium contro la Juventus, i romani avranno un ruolo determinante: Pellegrini è piaciuto a Di Francesco per la personalità e l’autorevolezza con cui è entrato in campo nella ripresa e dovrebbe soffiare il posto a Strootman, viceversa sempre sospeso tra un barlume di rinascita e un grumo di partite stonate. Non si tratterebbe, in caso, di una bocciatura definitiva, anche perché non è nello stile di questo tecnico sparare sentenze a seconda di un periodo più o meno negativo, ma per l’ultima giornata del 2017 la Roma si affiderà ai giocatori che danno più garanzie.
TITOLARI – Del resto in questa settimana di lauti pasti e di riunioni di famiglia, la Roma ha potuto prepararsi con relativa calma, senza impegni agonistici, lavorando su parte atletica e su espedienti tattici. Questo lascia dunque pensare che il turnover possa essere per una volta piuttosto contenuto. Dunque De Rossi dovrebbe essere preferito a Gonalons e Florenzi a Bruno Peres. Florenzi, tra l’altro, potrebbe entrare in ballo anche per un avanzamento di posizione, qualora Di Francesco decidesse di cambiare modulo sterzando sul 4-2- 4 che esalta le caratteristiche di Schick senza togliere spazio a Dzeko. Però nell’immediato questo revisionismo strategico appare improbabile, almeno nello schieramento di partenza. La svolta è semmai possibile a partita in corso, come è capitato frequentemente da quando Schick ha risolto i problemi fisici. Schick non è romano ma, nonostante il gol sbagliato all’ultima corsa a Torino, resta la grande speranza della Roma per il girone di ritorno.