La verità è che la Roma non è pronta per prenderlo, ma mai come stavolta ci èandata vicina. Finisce prima di iniziare il sogno di vedere Antonio Conte sulla panchina giallorossa. Per i tifosi il game-over è arrivato ieri mattina leggendo dalla Gazzetta che «un giorno – le parole del tecnico – allenerò la Roma ma adesso non ci sono le condizioni», in realtà la trattativa è tramontata la settimana scorsa, con una telefonata dell’allenatore al Ceo di Trigoria Guido Fienga, in cui gli annunciava che non si sentiva pronto ad affrontare una sfida affascinante ma molto difficile per il suo modo di intendere il calcio.
Conte vuole vincere, la Roma non gli avrebbe chiesto di farlo subito affidandogli un progetto triennale, ma i due piani non coincidono e il tecnico preferisce ripartire, nell’ordine, dalla «sua» Juventus o dall’Inter. A meno di improbabili inserimenti dall’estero. E adesso Pallotta chi prende? La domanda che tormenta i romanisti al momento non ha risposta. La società, a dire il vero, non ha mai creduto che l’opzione Conte fosse facile. Ha sperato di convincerlo, sì, quando ha capito che la proposta lo stava quantomeno intrigando.
Il «no» finale non ha comunque sorpreso nessuno, il che significa che a Trigoria e a Boston hanno già lavorato su altre piste da settimane. Il «piano B» è sempre rappresentato da Maurizio Sarri, contattato in tempi non sospetti da Franco Baldini, ma presenta lo stesso tasso di difficoltà dell’operazione Conte. A maggior ragione ora che il toscano è riuscito a portare il Chelsea in Champions e si accinge a una possibile finale di Europa League. La rottura con il club, parte dei giocatori e l’ambiente dei Blues però rimane, il divorzio a fine anno deciso dalla società di Abramovich non è del tutto da escludere, ma le possibilità si sono ristrette. E anche in caso di esonero, Sarri non avrebbe alcuna intenzione di rinunciare al suo ricchissimo stipendio garantito dal secondo anno di contratto che gli resta al Chelsea.
Scartato, a quanto pare, Giampaolo, dal mazzo degli italiani la Roma potrebbe pescare la carta di Gasperini. L’uomo del «miracolo» Atalanta voleva andarsene a inizio stagione e adesso sta guidando la squadra nerazzurra verso una possibile doppietta storica tra quarto posto in campionato e vittoria della Coppa Italia. Solo a fine stagione saranno più chiare le sue intenzioni, ma l’Atalanta ha già fatto sapere a lui e a gli eventuali ammiratori che non ha la minima voglia di separarsi dal tecnico, blindato da un contratto fino al 2021.
Altro nome sulla carta possibile in Italia è Gattuso, in uscita dal Milan, mentre tra gli stranieri Blanc è un’opzione sempre valida. Ma tutto dipenderà da chi si libererà da qui a giugno e quali saranno le reali opportunità. Nomi che ad esempio adesso non rappresentano un’opzione, come Allegri e Tuchel, possono improvvisamente diventare obiettivi. Nel frattempo va sciolto anche il nodo della direzione sportiva. Petrachi è pronto a sbarcare anche senza Conte, ma deve prima liberarsi da Cairo e la Roma non vuole intromettersi. Ma senza il suo amico tecnico leccese, Pallotta lo vuole ancora? Se lo chiede anche Massara, messo mediaticamente all’angolo ma sempre al lavoro.
FONTE: Il Tempo – A. Austini