Contro la storia e contro i numeri. È pronta la Roma, dopo l‘eliminazione dalla Coppa Italia, unica big a fallire l’ottavo di finale, a ripartire proprio dal campo tabù? Allo Stadium la statistica è impietosa: sette partite, sette sconfitte, 3 gol segnati e 19 subiti. In una sola occasione, il 5 ottobre 2014, quando l’arbitraggio di Rocchi pesò come un macigno sul 3-2 finale, la Roma se l’è giocata davvero alla pari. Perché, adesso che la Juventus sembra tornata in grande salute, il copione dovrebbe cambiare? È vero che i giallorossi hanno la miglior difesa del campionato, ma come conciliare questo dato con il peso dei due attacchi? La Juve impiega 4,8 tiri in porta per segnare un gol, alla Roma ne servono 8. Eusebio Di Francesco ha fatto una scelta chiara – e l’ha pagata – nella gara di Coppa Italia: 10 cambi su 11 nella formazione iniziale. Stasera tornano tutti i titolari e la speranza è averli più freschi degli avversari bianconeri. A ben guardare l’unico vero dubbio sembra quello del terzo attaccante da affiancare a Dzeko e Perotti: El Shaarawy, Gerson o Schick?
Come sempre, a Roma, la discussione è viscerale. Dzeko ha segnato un solo gol nelle ultime 13 partite e ha sbagliato il rigore contro il Torino che poteva salvare la Coppa Italia, ma nessun altro giocatore in rosa ha le sue caratteristiche fisiche e la sua esperienza di big match. Perotti è stato il più continuo tra tutti gli attaccanti. Il favorito per la terza maglia è El Shaarawy, anche se non ama giocare a destra. Gerson è stato la grande sorpresa nel 3-3 contro il Chelsea a Stamford Bridge, Schick è stato l’acquisto più costoso della storia giallorossa e, dopo mille problemi, è in grande crescita. Quest’estate era già dalla Juve, che l’ha ricusato per un problema cardiaco poi superato. Ha una motivazione super, ma Di Francesco è molto attento agli equilibri in campo e in spogliatoio: «Mi chiedete sempre di Schick, lo abbiamo preso dopo che aveva fatto 10 partite nella Sampdoria e qualche gol, deve dimostrare ancora il suo talento. Alla Juve dicono che Dybala deve maturare e voi mi parlate sempre di Schick come se fosse un campione arrivato. Questo fa capire la differenza di mentalità che esiste in un ambiente e nell’altro. Facciamolo crescere, questo giocatore». Meno dubbi, invece, sullo juventino che Di Francesco non vorrebbe affrontare: «La Juve ha giocatori veramente importanti: Higuain è letale, Dybala è un fuoriclasse. Ma io dico Mandzukic, perché è un giocatore che rovina gli equilibri della squadra avversaria». Se il croato giocherà, una bella fetta della partita si deciderà nel suo confronto con Florenzi.