“Maledetta sfortuna”
, canta Vasco Rossi in una canzone in cui si parlava apertamente alla luna delle proprie sventure. Probabilmente è quello che avrà urlato almeno un tifoso della Roma verso l’unico satellite terrestre: interrogarsi su quella maledetta sfortuna che stasera ha investito la squadra di Eusebio di Francesco. Impegnata in un quarto di finale di Champions League a dir poco proibitivo, la compagine giallorossa ha dovuto abbandonare i sogni di gloria, dopo due autoreti, frutto di anticipi sugli avversari e un quattro a uno finale che lascia pochi spazi ai sogni di gloria nella gara di ritorno.
In questo conto con la sorte, la Roma questa sera avrebbe tanto da recriminare, a cominciare dalle decisioni dell’arbitro olandese Makkelie, che ha deciso in due occasioni di non concedere la massima punizione alla squadra giallorossa. Nel primo caso, Dzeko è palesemente ostacolato in modo falloso da Semedo e nel secondo, il fallo dal limite dell’area ravvisato su Pellegrini era palesemente dentro l’area.
Nel complesso la squadra di Di Francesco ha giocato un’ottima partita, riuscendo in larga parte a tenere testa a un Barcellona, in questa stagione, devastante. Il risultato è cambiato al minuto trentotto, quando Iniesta e Messi, provano uno scambio veloce in posizione centrale che, appena entrati in area di rigore, Daniele De Rossi interrompe con una scivolata ad anticipare il dieci blaugrana, ma la deviazione del capitano giallorosso si insacca all’angolino alla sinistra di Alisson.
A inizio ripresa la Roma ha la possibilità di pareggiare con Perotti che, servito in area di rigore da un cross di Fazio, tutto solo in area di rigore, non trova la porta. Al conquantacinquesimo minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Rakitic serve un pallone rasoterra per il taglio di Umtiti che viene anticipato due volte da Manolas, la prima che finisce contro il palo e torna per il secondo tocco del greco che finisce in rete. Passano solo quattro minuti e il Barcellona va ancora in gol, finalmente con un suo giocatore, Piquè, abile a sfruttare la respinta corta di Alisson su tiro di Suarez.
La partita sembra aver preso una brutta piega per la Roma e Di Francesco attinge alle sostituzioni; tra il sessantesimo e il settantasettesimo, l’allenatore abruzzese effettua tutti e tre i cambi inserendo, prima Gonalons per Pellegrini, poi El Shaarawy per Florenzi e infine Defrel per De Rossi. Pochi minuti dopo la Roma accorcia le distanze con Dzeko servito in area da Perotti; l bosniaco stoppa, tiene lontano il diretto avversario con il fisico e di sinistro insacca alle spalle di Ter Stegen. A un minuto dalla fine il quattro a uno blaugrana a firma Luis Suarez che sfrutta uno stop incerto di Gonalons al centro dell’area su un cross basso dell’altro Suarez, Denis.
La Roma torna a casa da Barcellona con una sconfitta pesante, frutto principalmente di episodi, piuttosto che di vera e propria superiorità in campo. La superiorità c’è e si fa sentire nei fraseggi di Messi sulle prima due autoreti, una volta con Iniesta e una con Rakitic per arrivare sul fondo e c’è anche quando Perotti schiaccia di testa il pallone a lato da posizione favorevolissima mentre Suarez è letale sull’errore di Gonalons. Con questo risultato, nonostante l’ottima prestazione, pensare di ribaltare il risultato può sembrare solamente un sogno, ma questa partita ha sottolineato ancora una volta che la Roma e Di Francesco stanno costruendo qualcosa di importante, qualcosa che si spera faccia diventare consuetudine questo tipo di prestazioni di altissimo livello e, perché no, anche i quarti di finale di Champions League.