Ancora Rocchi, ancora Fabbri.
La premiata coppia ha colpito ancora e la Roma ha subito, per la seconda volta consecutiva, un gol dopo essersi vista negata un rigore a favore. Era già successo a Udine quando Pellegrini è stato travolto in area di rigore e l’arbitro Fabbri non ha ritenuto opportuno controllare al VAR l’entità del contatto; subito dopo i friulani hanno trovato il gol del vantaggio con De Paul ed hanno portato a casa i tre punti.
Per quanto riguarda Rocchi, è inutile ricordare il famoso Juventus – Roma del 5 ottobre, quando indirizzò la gara dalla parte dei padroni di casa con tre decisioni sbagliate, e ora un nuovo errore commesso ieri sera e perpetrato dal suo collega Fabbri, responsabile del VAR.
Al 36′ Zaniolo riceve palla in verticale da Cristante, l’addomestica in due tempi e poi a testa bassa punta la porta saltando il suo diretto avversario, ma non riesce a concludere perché, sgambettato da D’Ambrosio, termina a terra. Rocchi era posizionato a circa quattro-cinque metri dal fulcro dell’azione ma aveva davanti quattro giocatori neroazzurri ed in più era dalla parto opposta rispetto a quella dove avrebbe visto con più chiarezza il contatto. Si abbassa, prova ad osservare, è tentato dal fischiare il calcio di rigore ma alla fine decide che non è il caso anzi, inizialmente fischia un fallo a favore dell’Inter.
Lo stesso era già posizionato male, probabilmente se si fosse trovato in una zona più centrale avrebbe avuto la possibilità di poter vedere con più chiarezza quello che era successo, ma sorvolando su quest’aspetto, che nell’era del VAR potrebbe diventare secondario, l’errore vero, imperdonabile, è stato commesso dall’assistente Fabbri il quale non ritiene che ci sia stato alcun intervento irregolare.
Riguardando le immagini dalla stessa prospettiva e telecamera che hanno usato gli addetti al VAR, si capisce quanto sia enorme l’errore commesso. Zaniolo supera in percussione D’Ambrosio, che lo stende con uno sgambetto ed è perfettamente visibile dal replay, l’azione continua e la Roma subisce il gol di Keita.
Partendo dal presupposto che è impossibile che Fabbri non abbia visto il contatto, qual’è la spiegazione che lo ha portato a far finta di nulla? Io non credo che ci siano oscuri complotti che vogliono minare la stagione della Roma, ma credo più che altro all’enorme incompetenza della classe arbitrale. Non sanzionare un fallo come quello di D’Ambrosio vuol dire essere in mala fede, oppure, cosa che riteniamo più probabile, giudicare involontario il contatto, ed in questo caso viene sottolineata una volta di più l’incompetenza della stessa classe.
Questa loro incompetenza raggiunge vette elevatissime nel rigore concesso alla Roma. Mi spiego… La Roma usufruisce di un calcio d’angolo che viene battuto da Under, la palla sbatte sul gomito di Brozovic che si stava allargando e che stava cercando il pallone, ed inizialmente Rocchi, ancora una volta. non fischia la massima punizione a favore dei giallo-rossi. L’errore in questo caso è ancora più grave del precedente; se nell’altro episodio era coperto e mal posizionato, in questo caso lo era perfettamente visto che si trovava al limite dell’area, in posizione centrale, e a sette otto metri dalla zona nevralgica. In più aveva anche la visuale libera; era impossibile non fischiare quel rigore, eppure ancora una volta, Rocchi aveva lasciato correre, salvo poi essere richiamato ed andare (finalmente!) a controllare la VAR per concedere il giusto calcio di rigore e l’ammonizione per il giocatore croato.
Ora basta! La Roma quest’anno ha subito già molte ingiustizie: ieri, a Udine, a Napoli, quando non è stato concesso un rigore a Dzeko ed anche in quel caso è stato snobbato l’utilizzo dal VAR e a Firenze, quando, anche il quel caso l’arbitro Banti non va a rivedere il contatto tra Olsen e Simeone e concede un rigore inesistente alla Fiorentina.
Ora basta con quest’incompetenza!
Ora basta con quest’arroganza!
L’arroganza dei direttori di gara che si sentono infallibili e non vanno a rivedere certi contatti creando danni gravissimi alle squadre ed al campionato. All’arroganza degli assistenti, che in quanto arbitri anche loro, spesso non intervengono a correggere le decisioni dei colleghi, quasi fosse lesa maestà.
La vera chicca, il gioiello, però è un’altra… Questa sera, Rocchi, agli Oscar del calcio, è candidato per vincere il premio come miglior arbitro italiano. Complimenti, te lo sei meritato.