La Roma è tornata nell’Europa che conta, nella cornice dell’Olimpico, i giallorossi hanno iniziato il loro percorso europeo contro un’avversaria di tutto rispetto come l’Atletico Madrid, due volte finalista e due volte semifinalista negli ultimi quattro anni. L’undici di Di Francesco ha limitato ed è riuscito a fronteggiare il gioco dei giganti madrileni con un primo tempo a dir poco di alto livello, dove, nonostante le conclusioni fossero in pareggio, se c’era una squadra che meritava di andare in vantaggio doveva essere la Roma. La squadra di Mister Di Francesco ha approcciato la sfida, contro una delle compagini più forti d’Europa, senza né remore né timori, controbattendo colpo su colpo l’agonismo degli spagnoli e minacciando in più occasioni la porta di Oblak.
Senza dover ricorrere al calcio di rigore negato su cross di Perotti, la Roma ha avuto diverse occasioni da rete; di rimando l’Atletico ha potuto giocare in ripartenza creando diversi grattacapi alla retroguardia romanista, tra cui il salvataggio in extremis di Manolas sull’unica palla che Alisson Becker non è riuscito a contrastare.
Nella ripresa, l’esperienza su questi palcoscenici e la forza dell’Atletico Madrid sono venute fuori, mettendo ampiamente in difficoltà una Roma poco lucida e stanca. L’incredibile impegno profuso nella prima frazione ha permesso agli spagnoli di prendere in mano il pallino del gioco. Senza un adeguato filtro a centrocampo la Roma subiva le offensive dell’undici di Simeone, capace in poco meno di un quarto d’ora di produrre numerose azioni da gol, che solo la serata di grazia del portiere titolare della nazionale brasiliana Alisson ha saputo arginare.
In una situazione che poteva sembrare compromessa, il tatto dell’allenatore può fare la differenza, e Di Francesco l’ha fatta con una sostituzione che poteva sembrare illogica ai più; infatti ha aumentato la densità nella parte centrale del campo, quella da cui stavano arrivando la stragrande maggioranza dei pericoli.
L’inserimento di Fazio per Defrel e il conseguente cambio di modulo ha permesso alla Roma di respirare in un momento di ampia difficoltà, provando anche a importunare la retroguardia avversaria, inoperosa per la maggior parte del secondo tempo. Il successivo cambio di Pellegrini per Nainggolan ha dato ulteriore linfa ai giallorossi che negli ultimi minuti, sempre dalla sinistra con Perotti, hanno provato a cercare il guizzo per trovare lo spunto che avrebbe permesso di portare a casa i tre punti; nonostante ciò, è stato Alisson a dover ulteriormente salvare il risultato prima su Correa e poi su Saul.
La Roma supera la prima giornata di Champions League con un pareggio a reti bianche, dai più insperato vista la caratura e la determinazione dell’avversario; allo stesso tempo, si comincia a vedere sulla squadra la mano di Di Francesco, capace di cambiare nelle difficoltà nonostante la nomea di integralista del 4-3-3.
La Roma non ha ancora un’identità precisa e solo il tempo potrà determinare i veri obiettivi della squadra, ma dalle premesse viste finora la strada intrapresa non si può dire essere quella sbagliata.
Valerio Cucci