«Dzeko va via?». Una delle prime cose che Fonseca ha voluto appurare, prima di legarsi con entusiasmo al mondo Roma, era la consistenza dell’organico. Non è mai stato un problema di soldi ma di ambizione: non a caso ha rinunciato ad almeno 500.000 euro di parte fissa pur di mettersi alla prova nel campionato italiano.
Una volta capiti i programmi e le necessità finanziarie del club, Fonseca ha accettato la sfida. Segno che si è sentito rassicurato dalle risposte arrivate dai dirigenti: sì, Dzeko saluterà, guidando la pletora di senatori uscenti completata da Kolarov e Manolas. Ma i giovani bravi resteranno tutti. A cominciare da Zaniolo e Pellegrini, che Fonseca studierà con attenzione durante l’Europeo Under 21.
ANALISI – Da un primo studio della rosa, sono emersi chiaramente i punti deboli: la difesa va rinforzata, a cominciare dal portiere; serve ovviamente un sostituto per Dzeko ed eventualmente Manolas; manca un regista, un palleggiatore a due tocchi, che possa sviluppare il gioco attirando il pressing degli avversari. Aspettiamoci dunque almeno cinque acquisti.
RILANCI – A Trigoria comunque conoscerà anche calciatori adatti al suo stile di calcio, che è basato sul possesso palla e sulla ricerca dell’ampiezza del campo, sui recuperi alti e sulla compattezza tra i reparti: in questo senso Florenzi, il nuovo capitano della Roma, sembra un ottimo interprete del sistema Fonseca, che utilizza i terzini come ali aggiunte. Può servire anche Nzonzi come secondo mediano davanti alla difesa, se Fonseca confermerà il 4-2-3-1 che gli ha garantito ottimi risultati allo Shakhtar. E così Cristante, che già in questa stagione si è abituato ad abbassare il raggio d’azione di una ventina di metri rispetti ai tempi dell’Atalanta.
QUALITA’ – In attacco, poi, Fonseca si può sbizzarrire. Tra Zaniolo, Perotti, Pastore, El Shaarawy, Kluivert e Ünder, i tre ruoli di supporto al centravanti sono ampiamente coperti. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida