Manolas e De Rossi sbloccano una partita che sembrava voler ritirare fuori tutti i fantasmi di una stagione addolcita dalla vittoria di Napoli. Pellegrini la sigilla. La Roma batte il Torino (3-0), i giocatori ricordano Astori, dedicandogli i gol. Non lo fa in maniera plateale: il capitano giallorosso, che non esulta, trattenendo dentro il dolore per la morte di Davide. Quella di De Rossi è stata la prima rete stagionale, con il destino che gliel’ha fatta arrivare proprio in una giornata così difficile per lui, distrutto dal dolore per la scomparsa di uno dei pochi amici veri che aveva nel mondo del calcio. « Contento per il mio gol e per la vittoria — ammette Manolas — lavoriamo sempre per vincere. Brutto primo tempo, ma dopo il gol ci siamo liberati. E siamo diventati più veloci. Più “verticali”. Ora pensiamo alla Champions, chiedendo aiuto ai nostri tifosi. Vogliamo passare il turno. Ci meritiamo gli ottavi».
E da oggi la Roma potrà cominciare a preparare il ritorno di Champions contro lo Shakhtar, di martedì prossimo all’Olimpico. Al termine della partita col Torino, la squadra è rimasta in campo, sullo schermo sono andate le immagini del cammino in Champions, con spettatori e giocatori immobili a guardarle. Un modo per caricare l’ambiente, invitando i tifosi a riempire martedì sera l’Olimpico ( al momento circa 40 mila i biglietti venduti). Cori dalla Sud e applausi dal campo.
Tornerà in panchina Schick — Dzeko di nuovo titolare — dopo aver faticato ieri sera a trovare la sua dimensione in campo, a prendere le misure con una squadra abituata a trovarsi come punto di riferimento il centravanti bosniaco. La partita di Schick è tutta una corsa a voler dimostrare di essere all’altezza, a cercare un se stesso all’interno di un tridente che fatica tantissimo: Under ed El Shaarawy si danno da fare, ma il risultato lascia a desiderare. « Sta facendo un percorso logico — spiega Monchi riferendosi proprio a Schick — il livello di aspettative si è alzato. Si sta allenando sempre meglio e sta arrivando al punto massimo che ci aspettiamo da lui ».