Strana la vita, non avrebbero potuto fare vacanze più diverse: Lorenzo Pellegrini è in un resort alle Maldive e condivide il tempo con Simone Inzaghi, Immobile, Belotti e Spinazzola (e rispettive consorti), mentre Kostas Manolas è in Grecia, a casa sua, e il massimo della mondanità è stata una serata in cui ha suonato il Bouzouki, tipico strumento musicale greco a corda. (…).
Lunedì si ritroveranno insieme a Trigoria e vorrebbero ritrovarsi insieme anche alla scrivania di Monchi. (…)
Entrambi vorrebbero rinnovare il contratto e diventare una bandiera. Capitani oggi e capitani domani. Senza clausola, perché le bandiere – Totti e De Rossi insegnano – la clausola non ce l’hanno. Manolas invece sì, ha un valore di 36 milioni e il suo contratto scade nel 2022. Guadagna intorno ai 3 milioni l’anno, lui vorrebbe prenderne almeno uno in più ed è disposto a togliere la clausola. Per farsi aiutare nelle trattative ha scelto Mino Raiola. Per Monchi, però, non è ancora tempo di trattare, le priorità sono altre e, pur ritenendo Manolas importantissimo, non è incedibile. Ecco perché, considerando l’interesse di United e Arsenal in Inghilterra e Juventus in Italia, questi saranno mesi caldi. (…).
A differenza di Manolas, Pellegrini invece di strada deve ancora farne. A Roma gioca in casa, a Roma vuole vivere e nella Roma vuole giocare, diventando un giorno capitano. (…).
Anche lui, come Manolas, ha il contratto in scadenza nel 2022, anche lui vorrebbe prolungarlo e ridiscutere lo stipendio, anche lui vorrebbe togliere la clausola. Anche per lui, però, ci sarà da aspettare. E le sirene inglesi si fanno sentire, per certi versi in modo più forte rispetto a quelle di Manolas. Perché Pellegrini ha un ingaggio più abbordabile (intorno ai 2 milioni), perché ha cinque anni in meno rispetto al compagno, perché un giocatore che può fare la mezzala come il trequartista e ha piedi delicatissimi non si trova facilmente. All’Olimpico, nell’ordine, sono venuti a vederlo Manchester United, City, Liverpool e, sembra, anche Psg, che lo vedrebbe bene al posto di Rabiot. (…).
Per non parlare, poi, della Juventus, con Allegri che voleva impedirgli di tornare a Roma e andare a Torino direttamente da Sassuolo. (…).