“La Roma è tra le prime squadre in Europa, al livello dei top club come Real, Chelsea e Atletico Madrid. Lo ha dimostrato in Champions League. Se parlo della Roma in questi termini, ho cognizione per farlo”
Cosa la piace di questa Roma? “Sta diventando una squadra fortissima, sul livello delle migliori in circolazione. È vero, ha perso con il Torino, ma per un qualche episodio. È stata sfortunata, però ha giocato a calcio. Ha creato occasioni. Vedrete che in futuro questa eliminazione si trasformerà in un vantaggio. La rosa ha calciatori fortissimi. Forti davvero, non normali. Perotti, Kolarov, Strootman, Nainggolan, Dzeko, Alisson e tanti altri”
Alisson? Detto da un esperto come lei fa effetto. “Ragazzi, credetemi: la Roma ha un portiere fenomenale. Rende semplici le cose difficile. Normalizza ogni situazione. Riesce a dare tranquillità al reparto in ogni circostanza. Ha una tecnica di base importantissima. Sa cosa gli ho detto una volta a Trigoria?”
No, racconti. “Gli ho detto: “Tu sei nato portiere”. E lui mi ha sorriso rispondendomi: “Sì, è vero, anche da piccolo giocavo in porta”. Per me è sul livello di Zoff e Peruzzi. Anche loro non erano portieri che concedevano tanto allo spettacolo o al cinema, però riuscivano a stare sempre nel posto giusto, al momento giusto. Poi, possono anche commettere degli errori, ma guardate le parate. Soprattutto la tecnica. Alisson è essenziale, ma completo in tutto. Per me ha già la testa da allenatore, quando smetterà per me lo vedremo su qualche panchina”.
Già l’ha menzionata la tecnica di base. Quanto è importante in un portiere? “Semplicemente, è tutto. In un portiere non conta la forza come sento dire in giro, ma la qualità degli interventi. Alisson è alto più di un metro e novanta ed è piazzato. Che vuoi allenare sulla forza? La forza ce l’ha già di suo. Le faccio un esempio, vuole?”
Prego. “Ha presente il gol di Dzeko in Champions League al Chelsea? Quello del tiro al volo? Ecco, in quel momento Courtois – che considero tra i primissimi interpreti del ruolo insieme ad Alisson – compie un errore. Spinge con la gamba sbagliata e subisce il gol. Se avesse utilizzato l’altra gamba, probabilmente quella rete non l’avrebbe incassata. Se fosse allenato da un preparatore come Marco Savorani, magari, quell’indecisione non l’avrebbe avuta”
Savorani, il preparatore dei portieri giallorossi. “Marco ora è il numero uno o tra i numeri uno nel suo ruolo. Potrebbero dargli una cattedra per insegnare come si sta in porta. Conosce i segreti più nascosti di questo mestiere e sa trasmetterli ai suoi portieri. Lui lavora tanto sul campo, insegna sempre a semplificare ogni parata o ogni gesto. Sa cosa non sopporto di quelli che fanno il mestiere di giornalista?”
Dica pure. “Chi definisce “miracolo” una parata particolarmente bella o difficile. Non esistono i miracoli. I miracoli li hanno fatti i santi in altri campi, ma non nel calcio. Il calcio è una cosa semplice, ma va fatto con passione. Come fa Savorani o come ho sempre fatto io in carriera. Bisogna conoscere la materia, non si può pontificare da nessun pulpito. Sento suoi colleghi che in diretta televisiva si permettono di contraddire un allenatore quando l’allenatore è pagato tanto di più di un cronista. E viene pagato per fare delle scelte, per la professionalità acquisita negli anni. Questi fenomeni parlano a vanvera, non li sopporto. Ricordo quelli che a inizio stagione hanno mortificato Di Francesco con giudizi fuori dalla grazia di Dio. Invece Eusebio è un allenatore vero e anche esperto…”
Nonostante sia uno dei più giovani tecnici in Serie A “Ma lui pensa già da veterano. È avanti rispetto a tutti. Come Alisson è nato per fare il portiere, Di Francesco è nato per “.
Sabato Juventus-Roma e la sfida nella sfida tra Alisson e Szczesny. “Di Alisson ho già detto. Mi preme aggiungere che sempre tra gli addetti ai lavori della stampa c’era stato chi aveva dato addosso a questo ragazzo. Dicevano che la Roma si presentava senza portiere. Ma questi non lo conoscevano, non avevano visto le partite della nazionale brasiliana. Io l’ho fatto e conoscevo bene le sue qualità”.
Szczesny? “Fortissimo come il brasiliano. Forse difetta ancora un po’ nelle uscite alte, ma sta migliorando anche da quel punto di vista. Sia lui sia Alisson quando prendono un tiro sotto la traversa, allungano il braccio e mettono in calcio d’angolo. Non fanno interventi a effetto, tendono sempre a semplificare. Fanno sempre la cosa più giusta. Gli allenamenti di Savorani hanno permesso a Szczesny di andare alla Juventus e guadagnare ancora di più rispetto al passato. Questo deve fare un preparatore dei portieri o qualsiasi altra figura professionale all’interno di una società, deve valorizzare il materiale che ha a disposizione”.
Non tutti lo fanno nel calcio di oggi? “Vedo che in questo sport vanno sempre più avanti personaggi che si definiscono preparatori dei portieri o professionisti in altri campi, ma poi che non hanno le qualità per fare quel lavoro. La Roma in questo sta facendo eccezione. È sempre di più una società di rango e sta riportando gente allo stadio. Per vedere questa Roma bisognerebbe pagare un doppio biglietto. Uno è troppo poco…”.
Un pronostico per la gara con i bianconeri? “Dico un pareggio. Tipo 0-0 o 1-1, con grandi prestazioni dei singoli. Soprattutto con belle parate di Alisson e Szczesny. Sarà sicuramente una partita avvincente. Tuttavia, spero che prevalga la formazione di Di Francesco. Roma è la capitale del mondo, merita di avere una squadra top come quella di oggi. Una squadra che può giocarsela con tutti in Europa, figuriamoci con la Juventus”