Due mesi di partite, due mesi di stagione, due mesi di speranze. Leandro Paredes le sentirà sulla pelle, alla sua maniera. «Lavoro ogni giorno per diventare migliore, per meritare la maglia della Roma». Ha ripreso ieri ad allenarsi con i compagni, continuerà da qui a sabato quando il calendario gli imporrà di confrontarsi con i vecchi amici dell’Empoli. In palio c’è la Champions, ma pure la Roma del futuro.
RIPARTENZA – Il gol al Sassuolo ne ha rilanciato le ambizioni e la quotazione, dopo un periodo così così. Aveva risentito, Paredes, del senso di precarietà, di una cessione nel mercato di gennaio che alla società avrebbe fatto comodo per favorire la quadratura dei conti. Ma segnando la rete del pareggio nel weekend che precedeva la sosta ha rimesso in carreggiata la squadra che ama, stabilendo nel contempo il record realizzativo personale: 3 gol in campionato, mai successo prima in Europa. Segnale di crescita, di stabilità: «Ma devo migliorare ancora…». E’ regista, è interditore, è tiratore. Deve crescere sotto ogni aspetto ma ha tutto, a neppure 23 anni, per garantirsi un avvenire carico di soddisfazioni. Se poi sarà alla Roma o altrove, lo scoprirà nei prossimi mesi con la curiosità di chi guarda dentro se stesso senza rimorsi.
BILANCIO – Nel suo ruolo la società ha già garantito un posto al baby di casa Pellegrini e all’ivoriano Kessie, due ragazzi del ‘96; ha blindato Nainggolan e Strootman e sta per fare il nuovo contratto a De Rossi. E’ evidente che Paredes parta dietro, nella griglia dei centrocampisti della prossima stagione, ma niente è immutabile. A cominciare dal suo, di contratto, che scade nel 2019 e non è stato ridiscusso con la società giallorossa. «Non mi hanno chiamato – ha spiegato in tempi recenti Paredes – ma non è un problema. Io penso a lavorare e a dare il massimo per la Roma».
L’ORGOGLIO – In piccolo, è lo spirito che ha accompagnato la carriera di un altro centrocampista, arrivato alla fascia di capitano della Nazionale senza mai staccarsi dalla Roma. Daniele De Rossi stasera aggancia Dino Zoff al quinto posto delle presenze di tutti i tempi in azzurro. «Certo, mi spiace di non aver vinto tanto con la Roma – ha detto ieri De Rossi ad Amsterdam – Ma non ho rimpianti: ogni volta che ho scelto di restare immaginavo non fosse la cosa migliore da fare sotto il profilo dell’ambizione. Il rimpianto magari ti viene quando sei sul divano, a guardare la grandi squadre che si giocano una coppa e ti dici “peccato non aver vissuto molte di queste partite”, anche se poi le nostre serate di gloria le abbiamo avute anche noi, con la Roma». Ne vuole vivere anche Paredes, magari sulla stessa linea di centrocampo di De Rossi.