Florenzi non parla del contratto, strategicamente, ma in cuor suo spera che si generino le condizioni per un rinnovo con la Roma. Per questo, in contesti diversi e toni più docili, ha rilanciato il discorso sul gruppo e sulla principale esigenza di mercato avvertita dai giocatori che frequentano Trigoria: evitare altre dolorose cessioni. Per competere ad altissimi livelli, sia in Italia che in Europa, è preferibile non toccare l’intelaiatura che si è appena formata: le rivoluzioni anno dopo anno, se toccano i calciatori più forti, portano plusvalenze preziose e risultati apprezzabili ma non vittorie. Lo pensa Florenzi come lo pensava Strootman il 16 febbraio.
ALI QUI – Ma la Roma, scavallato il 30 giugno che rappresenta l’ultima tagliola del fair play finanziario fino a nuovo ordine, non intende smobilitare la rosa. E forse, a differenza dell’anno scorso, non dovrà affannarsi a vendere i suoi campioni entro la scadenza. Potrebbe invece cavarsela con un’operazione di medio profilo, per un calciatore “rinunciabile”. Non Alisson, quindi, almeno nelle proiezioni di questo inizio di primavera. Il Real Madrid sta spingendo forte sul suo entourage, presto presenterà un’offerta pazzesca alla Roma, intorno ai 60 milioni, ma Monchi sta cercando il modo per confermare il miglior portiere del campionato. «Vogliamo tenerlo qui – ha assicurato ieri – siamo molto contenti del suo rendimento. E poi non abbiamo ricevuto proposte». Perché Alisson resti un altro anno, come ha chiesto in prima persona al ds il presidente Pallotta, sarà però necessario un adeguamento di stipendio. Monchi si impegnerà in questo senso a fine stagione.
IL RESTO – Florenzi, Alisson e pure i due Pellegrini. Sono questi i contratti su cui la Roma sta lavorando nelle ultime settimane. Lorenzo Pellegrini ha una clausola rescissoria che a conti fatti non supererà i 30 milioni. Pochi per scoraggiare gli estimatori. L’omonimo Luca invece, classe ‘99, è in scadenza e ha già l’accordo per il prolungamento. Ma bisogna firmare.