Monchi, a margine del Premio Football Leader, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:
Com’è stato il primo anno in Italia? “E’ stato difficile perché era il primo anno lontano da casa, dalla Spagna. Sono contento di quello che ho fatto, della scelta che ho preso in un momento importante della mia vita. Dopo un anno, dopo un inizio difficile, adesso mi sento bene, benissimo qui in Italia e a Roma”.
Alla fine dell’anno c’è più orgoglio per quanto fatto in Europa o più il rammarico? “Credo che per il brand e per la società quello che abbiamo fatto in Champions è stato bellissimo. E’ mancato qualcosa per arrivare ad un sogno. Avevamo voglia di arrivare in finale ma nella partita d’andata abbiamo perso una percentuale importante. Credo che, come ho detto ai miei amici spagnoli, se il primo anno arriviamo in finale, il secondo non si sa più che fare. Per quello manca ancora qualcosa per l’anno prossimo”.
Alisson resta? “Se un giocatore deve andare via servono tre cose: un’offerta, un’offerta accettata e che il calciatore voglia andare via. Noi non abbiamo nessuna di queste tre cose e al momento resta qui. Io credo che è normale che in questo momento ci siano voci di mercato ma noi siamo tranquilli perché il ragazzo è contento a Roma e noi siamo contenti con lui”.
“Mi piacerebbe dire due cose: vorrei ringraziare l’organizzazione, sono contento e orgoglioso di prendere questo premio sia per chi l’assegna e dopo per gli altri premiati. Poi vorrei condividere il premio con la mia famiglia, con i miei compagni di lavoro e poi una grande parte del premio è anche del mio predecessore, Walter Sabatini, perché con il suo lavoro ha reso più facile il mio“.