Non è un fenomeno adesso, non era un dimenticato prima, non fosse altro perché Eusebio Di Francesco, a differenza di qualche illustre predecessore, sta mettendo in atto un giochino semplice: tenere il più possibile sulla corda tutta la Roma, senza accantonare nessuno. Hector Moreno allora s’è fatto forza nel giorno dell’esordio dal primo minuto, ha pulito l’area segnando un mezzo gol con l’intervento sul cross di Molinaro, ha pure avviato l’azione con qualche pallone pulito, una delle sue migliori caratteristiche. Fossimo in MotoGp, si potrebbe dire «Moreno c’è». C’è al punto che, adesso che ha preso il via, non vuole fermarsi più. Fazio sente ancora dolore alla caviglia, ecco perché domani contro il Crotone si rivedrà la coppia Moreno-Juan Jesus. «Sono felice per l’esordio da titolare – ha detto il messicano alla radio del club –, avevo bisogno di conoscere il calcio italiano, venivo da realtà in cui mi ero abituato alla marcatura uno contro uno e qui non è così. In questi mesi ho imparato tanto e sono cresciuto. La fase di impostazione? Ho avuto la fortuna di essere allenato da Van Gaal, lo devo a lui. Ma ho capito che la Serie A è il campionato più tattico in assoluto».
MANOLAS SPINGE – Moreno è l’ultimo anello di una difesa che ora vuole ripetere anche all’Olimpico il rendimento esterno. Il momento è quello giusto, se è vero che adesso la Roma giocherà tre partite consecutive in casa, tra campionato e Champions League. Se Fazio punta il rientro per sabato contro il Bologna, vanno segnalati i grandi passi in avanti di Manolas. Il greco sta aumentando i carichi di lavoro, la lesione di primo grado all’adduttore dà meno noia, sotto traccia c’è l’obiettivo di rimetterlo in campo per martedì prossimo contro il Chelsea. Il reparto sarà definitivamente al completo dopo la sosta delle nazionali: per il derby del 18 novembre tornerà tra i convocati Emerson, che adesso sta alternando gli allenamenti tra Primavera e prima squadra. Anche Kolarov, da quel giorno in avanti, potrà permettersi il lusso di una giornata di riposo.