Prima il secondo posto e poi i rinnovi, di cui si occuperà direttamente il nuovo d.s. Monchi, il cui arrivo sarà ufficializzato prima della fine del campionato. È questa la strategia della Roma nella fase più calda della stagione. Se la qualificazione diretta alla Champions League non fosse stata così in bilico, con i giallorossi che si ritrovano a gestire due soli punti di vantaggio sul Napoli a 6 giornate dalla fine, su alcune situazioni ci sarebbe stata un’accelerata già in questi giorni, ma la società e Spalletti non vogliono disperdere l’attenzione dei calciatori su questioni extra campo. Sapere di poter contare sugli incassi certi della Champions – lo scorso anno nelle casse di Trigoria sono entrati 77 milioni di euro – può cambiare le strategie della società (e anche dei calciatori) in fase di contrattazione. Per questo Totti, De Rossi, Spalletti, Strootman, Manolas, Ruediger, Nainggolan – in rigoroso ordine di scadenza e non di priorità – dovranno aspettare ancora un mese abbondante prima di conoscere il loro futuro. I contatti tra i dirigenti romanisti e gli agenti proseguono, ma l’ufficialità dei rinnovi-adeguamenti arriverà solamente a giochi fatti.
Alcuni (Totti e Spalletti), sembrano destinati a concludersi con una fumata nera, per altri ci sarà da trattare. Per quanto riguarda De Rossi, si lavora sulla durata: il centrocampista vorrebbe due anni, la società ne offre uno. Radja Nainggolan, invece, è in attesa che la società mantenga una vecchia promessa di adeguamento (guadagnerà 5 milioni), fatta circa dodici mesi fa. Kevin Strootman, che piace sempre molto al Manchester United, la prima proposta di rinnovo l’ha ricevuta quando era ancora in riabilitazione dopo il secondo intervento al ginocchio. Sta a lui dare seguito con la firma alla riconoscenza manifestata a parole. Tra i calciatori di prima fascia, quello indiziato a partire è Kostas Manolas: piace all’Inter e in Premier, e tra i possibili rinnovi il suo è quello che finora ha incontrato le maggiori difficoltà. Poi dovranno essere blindati Toni Rudiger ed Emerson Palmieri: il primo ha un contratto fino al 2020 ad 1.5 milioni di euro, poco per un nazionale tedesco che piace a mezza Europa. Il secondo (bonus compresi) guadagna meno di un milione e l’aumento se l’è meritato sul campo.