Sabato, chi ancora stentava a comprendere il perché di certi atteggiamenti di Luciano Spalletti ha avuto la prova di quanta verità ci sia in quello che dice il mister. Quanto apparso su un quotidiano romano induce a credere ad un astio radicato nei confronti dell’allenatore, di nuovi e vecchi dirigenti, della Roma tutta. Quanto chiesto in conferenza stampa, conferma che l’obiettivo è solo quello di destabilizzare, per dimostrare quanto si conta in un ambiente fetido. A Torino, negli stessi momenti, un Presidente attaccava duramente la stampa locale, ma di questo nessuno ha pensato di lamentarsi. Pura casualità. Chi non vive la realtà romana non può comprendere quanto sta accadendo. Chi non ama la Roma, non riesce a percepire l’odio che si sta seminando, ma da questo, nel mio essere nessuno, traggo lo spunto per rivolgere un’esortazione al mister, che non conosco: signor Spalletti, non gliela dia vinta.
Vittoria contro il Sassuolo, con qualche sofferenza iniziale. Nella seconda parte della gara, la Maggica ha dato una dimostrazione di superiorità e di sicurezza tali, da non mettere mai in dubbio il risultato. Ciò non di meno, nelle pagelle sono fioccatele insufficienze, quasi avessimo perso la gara. Pura casualità, anche questa. O forse la Roma ci sta abituando troppo bene, tanto che i tifosi, nonostante il secondo posto ed una serie di record impressionanti, disertano lo stadio e qualcuno fischia Bruno Peres dal primo tocco al momento della sostituzione. P.S. a proposito di stadio Olimpico. Non si potrebbe abbassare il volume della musica trasmessa dagli altoparlanti prima della gara? Non si potrebbe ridurre il muro degli steward che impedisce agli spettatori delle prime file di vedere la partita?