La missione si presentava impossibile o giù di lì, e alla fine tale si è dimostrata. La Corte Sportiva d’Appello, infatti, ieri ha respinto il reclamo presentato dalla Roma contro le due giornate di squalifica di Kevin Strootman, comminate per «simulazione» attraverso l’utilizzo della prova tv. L’olandese perciò salterà Milan e Juve.
LA DISCUSSIONE – Eppure margini per il ribaltamento del verdetto parevano non mancare, perché l’episodio del derby è avvenuto con modalità ben diverse rispetto ai casi applicato a in passato a Iliev, Adriano e Krasic. Secondo il club giallorosso – rappresentato dall’ a.d. Gandini e dall’avvocato Antonio Conte – l’arbitro Orsato e il giudice di porta erano infatti in condizione di vedere bene la scena, pur valutandola poi in maniera errata. E poi, ha affermato la difesa, di che simulazione di tratta se il centrocampista olandese – una volta caduto – non fa scene di nessun tipo? Se avesse cercato il rigore a tutti i costi, allora, avrebbe mantenuto il piede nella posizione in cui si trovava, così da ricevere il colpo di Wallace. Invece, istintivamente, per proteggere la gamba ha evitato il contatto, cadendo inevitabilmente a terra. Per questo motivo non c’era alcun bisogno di dire all’arbitro che non era rigore, perché in realtà il «danno procurato», cioè la caduta, c’era stato e quindi anche la possibilità di una sanzione. La corte, però, è stata di diverso parere, probabilmente anche dopo un colloquio con lo stesso Orsato a integrazione del referto. Strootman, comunque, già all’andata era stato squalificato per 2 turni con prova tv, per essere poi assolto in appello. E anche questo precedente, probabilmente, non ha giovato. Morale: l’olandese salterà due partite delicate. “Non è andata bene – dice Gandini a Mediaset – abbiamo portato tutti gli elementi, ma la Corte non è stata di questo avviso. Peccato perdere, Strootman, ma per il 2° posto è tutto nelle nostre mani“.